Rigopiano, poche risorse per Carta valanghe Funzionario Regione deposita memoria difensiva

19 Dicembre 2017   20:09  

"Rispetto alla realizzazione della Carta di localizzazione per pericolo valanghe, i problemi sono stati le risorse limitate e il fatto che si optò per parcellizzare la mappa, così come stabilito dal Comitato regionale neve e valanghe (Co.re.ne.va), secondo il quale bisognava procedere per distretti".

Così Vincenzo Di Girolamo, legale di Carlo Giovani, indagato nel filone dell'inchiesta sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) che chiama in causa dirigenti e funzionari della Regione Abruzzo, indagati per omicidio colposo e lesioni plurime colpose, in concorso tra loro, con l'accusa di avere omesso atti che - secondo la Procura di Pescara - avrebbero evitato il crollo colposo del resort di Rigopiano, e in particolare per la mancata realizzazione della Carta di localizzazione per il pericolo delle valanghe.

Giovani, all'epoca dei fatti a capo del Servizio prevenzione rischi di protezione civile della Regione, questa mattina è salito al quinto piano della Procura di Pescara, accompagnato dal suo avvocato, dove ha incontrato per pochi minuti il procuratore, Massimiliano Serpi, e il Pm Andrea Papalia, consegnando una memoria difensiva, senza rispondere alle domande dei magistrati. "Alla memoria - afferma l'avvocato Di Girolamo - sono allegate e-mail, comunicazioni interne, determine e delibere, che dimostrano l'impegno di Giovani per la realizzazione della Carta di localizzazione per pericolo valanghe". 



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