Riordino Province, Nasuti: "Sì a comune unico Chieti-Pescara, no a logiche di campanile"

04 Settembre 2012   12:29  

“Se facciamo riferimento solo al campanile e all’attaccamento alla propria città, riesco a condividere i contenuti del documento approvato ieri dal Consiglio comunale di Chieti. Il punto è che questi atteggiamenti rischiano di pregiudicare i processi di riforma e modernizzazione dell’organizzazione degli enti locali in Abruzzo”.

Lo afferma il Consigliere regionale Emilio Nasuti, commentando l’atto approvato dall’assise civica teatina a difesa dello status di capoluogo di Provincia.

“Oggi – rimarca Nasuti – va dato un segnale forte di discontinuità, per assicurare un futuro alle nuove generazioni, con strumenti di governo del territorio efficaci e in grado di rispondere alle esigenze della società moderna. Giocare solo in difesa vuol dire procrastinare quelle riforme indispensabili per ottimizzare le risorse, ridurre la spesa e garantire i servizi. Non possiamo lasciare tutto così com’è solo per difendere status la cui origine risale a secoli fa, quando la società era ovviamente diversa, così come erano diversi i territori e le loro caratteristiche”.

Nasuti torna a rilanciare la proposta del Comune unico Chieti-Pescara (comprendente gli attuali Comuni di Chieti, Pescara, Francavilla al Mare, Montesilvano, Spoltore e San Giovanni Teatino) capoluogo della nuova Provincia.

Una città da 285.079 abitanti, vale a dire la seconda realtà urbana della sponda Adriatica, dopo Bari (320.475 abitanti) e prima di Venezia (270.884), in grado di attrarre nuove risorse e di mantenere e potenziare i servizi esistenti, come aeroporto, linee ferroviarie e università.

“Con la costituzione di un Comune capoluogo unico – aggiunge – si andrebbe anche a superare la questione della presenza degli uffici, che potrebbero essere dislocati sul territorio in base a specifici accordi. Trattandosi di un'unica città, il problema infatti non si porrebbe. La Questura potrebbe essere ubicata nell'attuale Pescara e la Prefettura nell'attuale Chieti, a esempio, considerando che a Pescara c'è anche un'alta concentrazione di uffici della Regione. La particolare conformazione delle attuali circoscrizioni provinciali di Chieti e Pescara – conclude – con i due capoluoghi distanti appena 9 chilometri, da tempo è al centro di proteste da parte delle aree periferiche del territorio. Una città unica, invece, permetterebbe di mantenere inalterati tutti i servizi, liberando risorse da impiegare nelle altre zone della nuova Provincia".

Il Consigliere Emilio Nasuti sottoporrà questa proposta sia all’attenzione del Cal (la prossima riunione è convocata per il 7 settembre), sia direttamente in Consiglio regionale, cui spetta l’ultima parola in tema di riordino delle Province. 


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