Riserva Abetina di Rossello

29 Febbraio 2012   11:10  

L'abetina di Rosello è situata nel medio corso del fiume Sangro, al confine tra Abruzzo e Molise in un comprensorio montano con alti valori ambientali e caratterizzato dalla presenza di pochi piccoli centri senza insediamenti sparsi. Un territorio intatto attraversato dal suggestivo torrente Turcano, affluente del fiume Sangro.

L'importanza della Riserva è legata alla presenza di uno degli ultimi boschi di Abete Bianco (Abies Alba) in Abruzzo e nell'Appennino Centrale. Un tempo, molto più estese le abetine sono ora presenti con il complesso più consistente fra l'Abruzzo chietino e il Molise.

L'Abete Bianco, che nella Riserva è presente con numerosi esemplari maestosi, vegeta su terreni caqlcareo marnosi ed argillosi e predilige climi umidi.

Nel bosco di Rosello è dominante, ma unito al faggio e con la presenza di molti altri alberi interessanti: il raro acero di Lobelius, qui al limite settentrionale del suo areale, il tasso, il tiglio, il frassino maggiore, l'olmo montano, il carpino bianco e, i più comuni, il cerro, il nocciolo, il ciavardello, il sorbo montano, l'acero di monte.

Ai margini fra bosco ed i pascoli sono invece abbondanti le specie fruttifere: ciliegi, peri e meli selvatici ma anche prugnoli, biancospini, cornioli e rose canine.

Il sottobosco è particolarmente ricco, con specie interessanti e protette come l'agrifoglio e il pungitopo maggiore.

Tra i mammiferi si segnala la presenza di lupo, gatto selvatico e capriolo. Molti anche gli uccelli legati all'ambiente boschivo, come il picchio nero, lo sparviero, il colombaccio. È presente poi un raro coleottero, Eurythrea austriaca.

La riserva è dotata anche di aree faunistiche. Esse comprendono un insieme di recinti e di voliere di varie dimensioni che ospitano esemplari di capriolo e diverse specie di rapaci notturni e diurni. Nella maggiore di queste aree, estese tre ettari, è stato avviato da qualche anno il "Progetto Capriolo" che mira a consolidare la piccola popolazione di questo ungulato, già presente nel comprensorio, e, oltre a scopi di conservazione, si prefigge finalità educative e di sensibilizzazione dei visitatori.

Capitale della riserva è Rosello, grazioso borgo di probabile origine medievale, come testimonia l'antica torre nella parte alta del paese, e che fu interessato alla colonizzazione monastica. A Rosello ha sede il Centro visite della Riserva edil centro di educazione ambientale, aperto tutti giorni per accogliere visitatori e per l'organizzazione delle visite. Il centro visite dispone di sala-proiezioni, di un piccolo museo naturalistico, di biblioteca e centro di documentazione. Annessa al centro visite c'è una foresteria ad uso interno e per i ricercatori.

A Rosello ha sede anche un prestigioso centro studi, il CISDAM, ovvero il Centro Italiano di Studi e di Documentazione sugli Abeti Mediterrane, costituito da esperti, ricercatori ed appassionati che si occupano di ricerca e conservazione degli abeti.

Il Cea organizza tra le tante attività tra cui ovviamente emozionanti escursioni. Si parte da Fonte Volpona, area attrezzata a circa 1 km dall'ingresso della Riserva, si snoda il percorso Natura che consente di ammirare, con un sentiero ad anello di circa 1 km dotato anche di un apposito osservatorio, angoli particolarmente suggestivi del bosco e la sua grande ricchezza di specie vegetali e soprattutto arboree.

Da Fonte volpona parte anche un percorso escursionistico che, salendo sulla destra lungo una mulattiera, si sale sul Colle Tasso per poi scendere al torrente Turcano e risalire, con una piccola deviazione, al monte Castellano alto 1.179 seguendo il tracciato dell'antico tratturo Ateleta- Biferno. Da qui si può ridiscendere lungo il confine dell'area protetta, nei pressi di Coste della Grotta, di Fonte Puolo, di Fonte Vecchia, fino a raggiungere il punto di partenza. Il percorso lungo circa 7 km, si copre a piedi in circa 3 ore; attraversa, costeggiandolo, tutto il bosco e può essere percorso anche a cavallo o con gli sci nella stagione invernale.

Durante l'escursione sono previste attività sul campo per il riconoscimento delle specie vegetali e di altre osservazioni naturalistiche. E' prevista anche la visita all'arboreto appenninico, all'area faunistica del capriolo ed alle voliere dei rapaci. L'escursione può inoltre prevedere un ulteriore tratto fino al centro storico finalizzata all'osservazione del paesaggio circostante e dell'area delle pagliare, piccoli edifici legati alla cultura agricola e pastorale in uso fino a pochi decenni fa.


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