Riserva Naturale Monte Velino, 2017 anno record per il Grifone in Abruzzo

05 Gennaio 2018   13:07  

Anno da record il 2017 per il grifone in Abruzzo: il monitoraggio della riproduzione svolto, da febbraio ad agosto, dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro ha permesso di confermare l’involo di n. 38 nuovi nati dai 6 siti di nidificazione, a coronamento della stagione riproduttiva del 2017. Continua quindi il trend di crescita della popolazione che già lo scorso anno aveva visto l’involo di n. 31 nidiacei.

Ma il monitoraggio della popolazione e le attività di conservazione e ricerca sul grifone hanno impegnato i Carabinieri Forestali anche nelle operazioni di cattura presso il sito specializzato della Riserva Naturale Orientata “Monte Velino”, a Magliano de’ Marsi, dove tra settembre e dicembre sono stati catturati n. 55 esemplari, 10 dei quali sono stati muniti di una trasmittente GPS grazie alla quale è possibile seguire i movimenti di questo magnifico avvoltoio che compie lunghissimi spostamenti come dimostra il fatto che tra gli esemplari catturati ce ne sono alcuni provenienti da altre popolazioni, in particolare Spagna, Francia, Croazia, Portogallo.

Tra questi alcuni si sono stabilmente insediati e si riproducono nell’Appennino centrale, altri successivamente ritornano alle loro aree di origine. Alcuni, invece, compiono regolari spostamenti tra il Massiccio del Pollino e i massicci montuosi Abruzzesi, in particolare del Velino-Sirente, del Gran Sasso, dell’area del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise fino al Matese.

Le trasmittenti utilizzate sono attrezzature molto particolari, studiate apposta per i grandi rapaci, del peso di circa 80 gr, pari all’1% circa del peso corporeo, che vengono apposte con uno zainetto sul dorso dei grifoni, permettendo così di acquisire informazioni importantissime sui movimenti dei singoli soggetti e, più in generale, della popolazione visto che si tratta di animali sociali, che si spostano spesso in stormi più o meno numerosi. Tutti gli esemplari catturati vengono inanellati secondo procedure standardizzate a livello internazionale, operazione questa che dal 2014 ha consentito di marcare oltre 130 grifoni con anelli colorati leggibili a distanza. Questa operazione ha permesso di documentare, nel 2017, lo spostamento di uno dei nuovi nati dal massiccio del Velino fino in Sicilia, dove purtroppo l’avvoltoio (una femmina) è stato rinvenuto morto sulle spiagge di Messina.

Seguire gli spostamenti dei grifoni permette di identificare le aree che frequentano ed anche monitorare l’attività di alimentazione sulle carcasse di animali domestici e selvatici che questi necrofagi trovano in natura. Attraverso lo studio degli spostamenti è quindi possibile identificare e monitorare le criticità del loro habitat, tra cui spicca, purtroppo, la minaccia del veleno – usato per avvelenare le carcasse di animali predati dai grandi carnivori - e l’interferenza con gli impianti eolici: lo scorso novembre un grifone munito di trasmittente e proveniente dal Parco Nazionale del Pollino è stato purtroppo falciato da un aerogeneratore nei pressi della centrale di Aielli (AQ).


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