Rito abbreviato per la famiglia pugliese accusata di riciclaggio

30 Ottobre 2014   13:54  

Saranno giudicati con il rito abbreviato i sette imputati nell'ambito dell'inchiesta su un presunto riciclaggio, che nel settembre del 2011 porto' al sequestro - e poi al dissequestro - tra l'altro, dei due Caffe' Venezia di Pescara, di conti correnti e beni aziendali per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro.

Gli imputati sono tutti riconducibili ad una famiglia di origine foggiana, cioe' i Granatiero, che a Pescara hanno creato una sorta di impero dal 2002 in poi e che a Manfredonia erano gia' noti.

Gli imputati hanno chiesto e sono stati ammessi al rito abbreviato che sara' discusso il 25 novembre prossimo davanti al gup del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco.

Le persone coinvolte sono i fratelli Sebastiano, Michele e Pasquale Granatiero, la mamma Antonia Grieco, che vive a Manfredonia, Rita Lucia Granatiero, anche lei di Manfredonia, Giuseppe Prencipe, nato a Manfredonia e residente a Pescara, Anna Brigida e Severino Prato, ambedue residenti nella citta' in provincia di Foggia.

Secondo il pm, Gennaro Varone, il denaro investito a Pescara dai Granatiero proveniva dal clan pugliese dei Romito. 


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