Roma Chiusa per Assemblea Sindacale, Sdegno dei Turisti, Ira di Franceschini e Marino

19 Settembre 2015   06:56  

Roma 'chiusa' per assemblea sindacale. Mattinata di caos per i turisti stranieri in visita nella Capitale per l'apertura posticipata dei maggiori siti archeologici cittadini /Foto. Stamani, dalle ore 8.30 alle ore 11, infatti era prevista un'assemblea delle Rappresentanze Sindacali Unitarie delle lavoratrici e dei lavoratori della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma. Conseguenza: siti chiusi fino alle 11.30 e visitatori a bocca asciutta tra spaesamento e file.

IRA DI FRANCESCHINI - ''La misura è colma. Ora basta", sottolinea il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. "Proprio nel momento in cui la tutela e la valorizzazione dei beni culturali sono tornate dopo anni al centro dell'azione di governo - afferma il ministro - proprio mentre i dati del turismo sono tornati straordinariamente positivi, proprio mentre Expo e Giubileo portano ancora di più l'attenzione del mondo sull'Italia, proprio mentre io sono come ministro impegnato nelle discussioni preparatorie per la legge di stabilità a cercare di portare più risorse per la cultura e per il personale del ministero, una nuova assemblea sindacale, questa volta al Colosseo e ai più importanti siti archeologici di Roma, fa restare turisti in fila davanti agli occhi di tutto il mondo".

"Il buonsenso nell'applicare regole e nell'esercitare diritti evidentemente non basta più per evitare danni al proprio Paese. Per questo abbiamo concordato questa mattina con il presidente Renzi che al Consiglio dei Ministri di questo pomeriggio proporrò una modifica legislativa che consenta di inserire anche i Musei e i luoghi della cultura aperti al pubblico tra i servizi pubblici essenziali", conclude Franceschini.

Cdm approva il Dl sui beni culturali come servizi essenziali - E' arrivato in serata il via libera del Cdm al decreto legge che equipara i servizi della cultura ai servizi essenziali. "Le regole del decreto varranno per tutti i musei e i luoghi di cultura, senza fare distinzione tra statali, comunali, pubblici e privati", ha detto Franceschini al termine del Cdm. "Abbiamo deciso di cambiare la regola per scioperi e assemblee nei luoghi della cultura, perché così non funzionava", ha spiegato ancora sottolineando: "Sulla vertenza in corso -ha aggiunto il ministro- i sindacati sanno che io per primo sono impegnato a risolvere questo problema. Anche oggi mentre era in corso l'assemblea, c'era un incontro per cercare di risolvere il problema degli straordinari non pagati".

CAMUSSO: STRANO PAESE, NON SI POSSONO FARE ASSEMBLEE - "Strano Paese quello in cui una assemblea sindacale non si può fare". Così il leader Cgil, Susanna Camusso, commenta le polemiche dopo la decisione dei lavoratori di chiudere le visite al Colosseo per svolgere una assemblea sindacale. "Capisco che uno possa dire di fare attenzione nei periodi di grande presenza turistica ma se poi ogni assemblea sindacale si dice che non si può fare si dica chiaramente che non si possono avere strumenti di democrazia", dice a margine dei lavori della conferenza di organizzazione. E al ministro Franceschini che ha ventilato la possibilità di inserire i siti più importanti tra i servizi pubblici essenziali replica: questo non vuole dire cancellare il diritto di fare scioperi e assemblee".

RENZI: NO CULTURA OSTAGGIO SINDACALISTI CONTRO ITALIA - "Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #colosseo #lavoltabuona", scriveva su Twitter stamattina il premier Matteo Renzi che, al termine del Cdm ha detto: con il Dl sui beni culturali "non facciamo nessun attentato al diritto di sciopero ma diciamo che in Italia i servizi museali, la cultura stanno dentro i servizi pubblici essenziali. Non diciamo che non si possono fare assemblee ma che si fanno secondo alcuni principi".

MARINO: SFREGIO ALL'ITALIA - "La chiusura del Colosseo è uno schiaffo ai tanti cittadini e turisti che volevano visitare il sito più importante e amato d'Italia, uno sfregio per il nostro paese". Lo afferma il sindaco di Roma Ignazio Marino in un post su Facebook.

RABBIA E RASSEGNAZIONE TRA I TURISTI: IN FILA PER ORE - Rabbia e incredulità tra i turisti che questa mattina si sono trovati i cancelli chiusi del Colosseo e del Foro Romano Palatino. In tanti, accompagnati dalle guide, hanno dovuto aspettare ore sotto il sole e l'afa prima di poter accedere a due dei monumenti più famosi al mondo. "Si informano i signori visitatori - recitava uno degli avvisi antistanti le aree archeologiche - che l'area archeologica rimarrà chiusa dalle 8.30 alle 11.30 per assemblea".

"Siamo in fila da tre ore - dice all'Adnkronos un turista brasiliano che con la moglie stamattina attendeva di entrare al Foro Romano - Avevamo già i biglietti ma solo quando siamo arrivati qui abbiamo saputo della chiusura del Foro e del Colosseo. E' una cosa terribile". E' andata poco meglio a chi si è presentato dopo le 12. "Non sapevamo nulla della chiusura del Colosseo e del Foro - dice un turista spagnolo - fortunatamente siamo arrivati poco fa e i cancelli erano già stati riaperti".

A cercare di tenere sotto controllo la situazione ci hanno provato le guide turistiche, che ogni giorno accompagnano i visitatori nelle aree archeologiche della Capitale. "Qui la situazione è tragica sempre", dice una guida che segue un gruppo di visitatori al Colosseo. "I turisti sono rassegnati ma scandalizzati - prosegue - ci dicono che è scandaloso, che non funziona così in nessun luogo del mondo, che non capiscono, che noi li abbiamo presi in giro facendogli acquistare un biglietto prima. Non esiste al mondo che devi fare più fila quando hai già un biglietto che hai già pagato e prenotato".

L'AMAREZZA DEGLI ALBERGATORI: POTEVA SUCCEDERE SOLO QUI "Mi sembra assurdo che tutto questo sia successo senza alcun preavviso. Più che di danno al turismo parlerei di un grave danno all'immagine di questa città ed è l'ennesima dimostrazione di inefficienza e incapacità a gestire i problemi'', sottolinea all'Adnkronos il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli, in merito alla chiusura del Colosseo e dei principali siti archeologici della Capitale per un'assemblea sindacale. "I turisti oltre a pagare la tassa soggiorno -sottolinea il presidente di Federalberghi Roma- trovano chiusi i principali siti archeologici della Capitale. In Europa una cosa così -conclude- non sarebbe mai accaduta''. In una nota il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, afferma: "Ci vuole un codice che rispetti di più i nostri turisti. Non è pensabile che ci si possa trovare ancora di fronte a simili disagi".


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