Ruggeri (LcA): "Riga condanna a morte gli amici a quattro zampe"

Riceviamo e pubblichiamo

05 Agosto 2013   15:35  

Ritorno con grande preoccupazione sulla strampalata, sciagurata ed illegittima ordinanza firmata dal Vice Sindaco Riga relativa al divieto a tutti i cittadini di dare da mangiare e bere ai cosiddetti cani di quartiere, che altro non sono che cani randagi che sopravvivono grazie alla sensibilità degli abitanti di questa città.
Mentre in una Italia, nonostante i gravi problemi che l’attanagliano, nei giorni scorso si è dato segno di grande civiltà e cultura con l’approvazione del disegno di legge sulla protezione degli animali utilizzati per scopi scientifici, nella nostra città, candidata a Capitale Europea della cultura, si è varata una ordinanza illegittima e spregevole come quella che vieta al cittadino di dare da mangiare e bere ai cani randagi.

Aldilà della totale insensibilità ed al non rispetto del regolamento varato dal Consiglio Comunale (Regolamento a tutela degli animali) dimostrate da Riga, ci sono purtroppo persone che spaventate dalle “minacce” di severe sanzioni pecuniarie, loro malgrado, in questi ultimi giorni hanno a malincuore rinunciato a sfamare e dissetare le povere bestiole.

Con la presente invito i miei concittadini a rispettare il regolamento in essere, ad ignorare completamente una illegittima ordinanza, ed a continuare ad alimentare e dissetare i migliori amici dell’uomo.

Ci spieghi l’assessore, come sopravvivono i randagi che sono nel vasto territorio Aquilano, poiché con la sua ordinanza (illegittima) i cani di quartiere del Castello seguitano oggi a mangiare e bere (a suo dire con le associazioni che hanno aderito all’iniziativa), mentre tutti gli altri dovrebbero vivere di santità! Oppure oggi quelle associazioni provvedono a tutti gli altri cani: da Cansatessa a Monticchio, da Assergi a Sassa, da Roio ad Arischia ed all’intero Comune?
O vuole risolvere il problema facendoli morire di fame e di sete visto che la legge (quella si legittima!) vieta qualsiasi forma di eliminazione fisica?

Se Riga, invece, voleva far fare a L’Aquila un passo indietro come civiltà ci è riuscito in pieno.
Seguitino gli Aquilani a seguire i loro pieni e legittimi diritti che comprendono anche quello di provvedere ad alimentare i randagi.

Ricordo infine al Vice Sindaco Riga che se vuole svolgere la carica di assessore al ramo, lo faccia con programmi e progetti seri come quelli della sterilizzazione, delle adozioni e della divulgazione del rispetto verso queste problematiche, non ascoltando uno o due cittadini che per un verso o l’altro hanno problemi con i cani.

Fermo restando tale situazione, temo che ci si dovrà preoccupare di dover smaltire le carcasse dei nostri amici a quattro zampe, inesorabilmente “condannati a morte” da un provvedimento inconcepibile.

Corrado Ruggeri
Coordinatore L’Aquila Città Aperta


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