Ruggeri risponde a Cialente: "Se c'è l'aeroporto all'Aquila è soprattutto per le mie battaglie"

01 Ottobre 2013   10:48  

Resto sbalordito nel leggere, nell’odierno articolo sull’Aeroporto dei Parchi, che il sottoscritto “parla per interessi personali e non si preoccupa di quelli della città”.

Se L’Aquila oggi ha un aeroporto da sviluppare, narcisismo a parte, lo deve soprattutto al sottoscritto che per 30 anni, solo contro tutti, si è battuto per realizzare e classificare l’aeroporto anche come commerciale. Esistono e sono a disposizione quintali di documenti ufficiali che certificano quanto affermo, documenti che Musarella, evidentemente, ignora.

E’ vero che ho inviata una lettera alla XPress (lettera inviata a loro e non alla stampa), ma di scritto non ho mai avuto risposta alcuna; prendo per buono quello che oggi asserisce il Musarella ma ricordo anche quello che disse in senato Caio Tito “verba volant scripta manent”.
Proprio perché conosco a fondo l’aeroporto e le norme respingo l’odierna giustificazione “che non ci sono gli spazi”.

Ma vengo alla lettera inviata alla X-Press, che faceva seguito ad un colloquio avuto qualche giorno prima, e che allego in copia, per sfidare chiunque a dire che ci sono interessi privati.
Quando parlo di aviazione generale, parlo di associazioni con decine, anzi centinaia di appassionati.
Quando parlo del progetto, parlo di un ritorno d’immagine per lo scalo.
Quando parlo dei velivoli, che per decenni hanno praticato l’attività a Preturo, parlo di rimozione degli stessi perché oggi, purtroppo non ci sono più le condizioni per restare in quella struttura pubblica che dovrebbe essere l’Aeroporto dei Parchi, anche se gestita da privati.
Ho amato e seguito ad amare l’aeroporto, ma non condivido l’annientamento della passione di quegli appassionati che hanno con enormi sacrifici realizzato e finanziato di tasca propria quello scalo che oggi, altri soggetti gestori, insensibilmente negano loro.
Critico lo smantellamento interno delle strutture che esistevano e che erano perfettamente funzionali all’aviazione generale per farne l’aerostazione. Se si voleva far convivere anche l’aviazione generale (e non trasferirla in container) era sufficiente, e forse anche con minore spesa, realizzare la nuova aerostazione, sicuramente più funzionale, in un luogo adiacente, come d’altronde progettato nel master plan del 2003. Se c’era questa volontà (far coesistere sia l’aviazione commerciale che quella generale) ora discutevamo di ulteriori crescite per LIAP (nominativo ICAO dell’aeroporto di Preturo), perché siamo tutti convinti che l’esiguo traffico commerciale (purtroppo limitatissimo causa lo scarso bacino d’utenza) non potrà mai da solo sostenere i costi gestionali e tali problematiche non si risolvono con nuovi centri commerciali che finiranno per “scapicollare” il già fortemente traballante settore del commercio.

Ma come ho detto ieri in conferenza stampa, sono favorevole, anzi favorevolissimo, ad inserire il traffico commerciale a LIAP, ma sono e sarò sempre contrario ad una struttura che dovesse rappresentare una cattedrale nel deserto.
In parole povere mi piace un aeroporto che oltre al traffico commerciale, possa inserire quei 46.000 (*) movimenti anno che l’Aeroporto dei Parchi faceva quando era gestito da chi oggi “critica per fatti personali”.
Su una cosa però Musarella ha perfettamente ragione, quando asserisce “che quando l’aeroporto era gestito dal sottoscritto si presentava in modo diverso”, e proprio per segnare questa diversità riporto frammenti di stampa specializzata di altissimo livello (Volare edizioni Domus, JP4 edizioni Olimpia)
Volare: “Più che nel cuore dell’Abruzzo sembra di essere nel Canton Ticino. La prima impressione che si prova atterrando all’aeroporto dell’Aquila è infatti quella di essere approdati in Svizzera; a fornire tale sensazione non contribuiscono solo le montagne circostanti , ancora innevate, nonostante la primavera avanzata, ma anche un piacevole effetto di ordine e di efficienza che regnano sull’aeroporto: la pista è liscia come un biliardo, i prati delle fasce di sicurezza laterali sono rasati come campi da cricket e ovunque si guardi , tutto è lindo e ordinato come raramente ci è capitato di vedere. ecc. ecc. “
JP4: “Un Eden fra le montagne. Paradiso del volo. L’Aquila rappresenta l’ideale per chi voglia gustare le delizie del volo”
E sugli Air Show:
Volare: Il maggior Air Show civile italiano dell’anno.
Hobby volo: Apotesi Aquilana: I motivi di un successo e le immagini del miglior Air Show degli ultimi anni.
JP4: L’Aquila acrobatica: il miglior spettacolo aeronautico visto in Italia.

Corrado Ruggeri

(*) oggi a mala pena se ne fanno un paio di migliaia.
46.000 significano, considerando 10 ore al giorno per 330 giorni l’anno, un movimento ogni 4 minuti, ovvero 15 ogni ora ovvero 150 al giorno…ogni santo giorno!!!!!!

 

 


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