Samanta Di Persio presenta il suo libro "Imprenditori suicidi": "Ho voluto solo cercare la verità"

Libro disponibile in versione digitale e cartacea

29 Novembre 2013   13:06  

"Leggere questo libro aiuta a capire che dietro le parole crisi, spread, tasse ci sono le vite di tante persone, oneste, lavoratrici, serie, che non avrebbero meritato questo amaro destino....."

"Probabilmente non è facile scrivere un libro come questo, andare "contro" alle banche, raccontare verità scomode...."

"Un'inchiesta sconvolgente sulle difficoltà che devastano chi in Italia tenta, resiste, ripensa o rinuncia all'impresa oggi.....Questa testimonianza coraggiosa e drammatica ti restituisce una possibile visione di futuro e speranza."

Sono solo alcuni commenti sul sito di vendite online Amazon, al libro della scrittrice aquilana Samanta Di Persio edito da Casaleggio Editore nel 2012 in versione ebook. Da pochi giorni il libro è arrivato anche in versione cartacea.

Il libro, come spiega l'autrice, non parla solo di lavoratori suicidi, ma ha dentro le storie di chi non ce la fa. A combattere contro un sistema che garantisce i più ricchi, a sopravvivere nella disoccupazione che non ti dà respirare, nella precarietà totale.

E sono le storie di uomini e donne in un Paese dove oggi che scriviamo la disoccupazione tocca di nuovo il record storico del 12,5% e del 41,2% per quella giovanile

Ben 1,9 milioni di persone sono gli "scoraggiati" quelli che hanno smesso di credere nel futuro. Un dato di profonda drammaticità. 

"Ho voluto ricercare la verità -dice la Di Persio- perché i media nel 2011/2012 non parlavno di crisi eppure molte imprese non ce la facevano più e non potevano più pagare fornitori e lavoratori. Molti hanno scelto di suicidarsi".

Di Persio sottolinea come a distanza di tempo nulla sia cambiata: "Monti diceva che il 2013 era l'anno della ripresa, invece forse è proprio l'inzio della vera crisi. Nel nostro Pease lavoratori e impreditori stanno dalla stessa parte, dall'altra parte c'è il Governo, le associazioni di categoria, i Sindacati che dovrebbero dare risposte e proporre progetti per ridare speranza".

Tante le storie nel libro di Samanta Di Persio che nell'introduzione scrive "...Non riesco a dimenticare il gesto estremo, segno dell’apice della disperazione, di Matriarca Terracciano un’infermiera dell’ospedale San Paolo di Napoli che, per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio, si è prelevata 150 mg di sangue al giorno, fino a morire...."

"...ho conosciuto Enrico un autista di ambulanza, mi ha raccontato che quest’anno è andato a soccorrere, purtroppo tardi, diversi imprenditori che si sono tolti la vita. Ad agosto Angelo Di Carlo è una vittima che farà rumore: si dà fuoco davanti a Montecitorio, morirà dopo alcuni giorni di agonia, al figlio lascia tutto quello che aveva: 160 euro...."

Di Persio inoltre cita la Fiat, e i grandi impreditori che ricevono grandi finanziamenti e i piccoli che vantano anche crediti dalla Stato e sono cotretti a chiudere o peggio.

"I piccoli e medi imprenditori -racconta Di Persio- si lamentano di questo, lo Stato ha dato tantissimo, ad esempio alla Fiat 76, 6 miliardi e poi minaccia sempre di chiudere e andare all'estero, e i mangar guadagnano tantissimo. Lo Stato non verifica che fine fanno gli investimenti che fa".

Samanta Di Persio cita un caso che l'ha colpita particolarmenta, Tiziana Marrone. "Lei è abruzzese suo marito si è dato fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate di Bologna l'anno scorso, aveva un debito con Equitalia. Oggi Equitalia chiede a lei di pagare, lei senza lavoro, a più di 50 anni. E oggi Tiziana Marrone chiede aiuto".

Il libro di 158 pagine racconta l'Italia di oggi, che racconta lavoratori precari, persone che non trovano lavoro, licenziati, parenti di imprenditori sucidi.

C'è anche la speranza di chi nonostante tutto va avanti.

Il libro, uno spaccato di verità con una luce di speranza, potrebbe essere un bel regalo di Natale.

E intanto la Di Persio lavora ad un altro libro: sull'omosessualità, il racconto della situazione con le discriminazioni, ma anche le speranze di un Italia migliore.

di Barbara Bologna


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