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Un bagno di folla arrivata da tutt'Europa e una bella giornata di sole hanno accompagnato la rituale tradizione dei serpari di Cocullo.
La processione caotica e suggestiva si è snodata come ogni anno per le viuzze del paese ed ha accompagnato il Santo e le serpi.
Tutt'attorno al paese la solita fiera e i gruppi folkloristici.
La leggenda vuole che San Domenico nacque a Colfornaro (Foligno) nel 951 e morì il 22 gennaio del 1031 a Sora.
Due le reliquie conservate a Cocullo, un molare e un ferro della sua mula.
Anno per anno si rinnova il rito che, lo diciamo per dovere di cronaca, viene messo a rischio da alcuni regolamenti europei che ogni anno creano imbarazzo agli organizzatori, non si potrebbero "raccogliere" i serpenti e per questo ci sarebbe un'ammenda.
Ma tutti gli anni con l'aiuto del Santo e il buon senso si riesce a soprassedere e permettere alle serpi di partecipare al rito millenario di Cocullo, con la garanzia che le stesse, assolutamente innocue, verranno subito dopo la processione riallocate nel loro habitat naturale.