Sanità, Cialente, riorganizzazione nodale per centro sinistra

28 Luglio 2014   16:38  

Gran parte della credibilita' del Governo di Centro Sinistra abruzzese della giunta D'Alfonso si giochera' sulla riorganizzazione della Sanita'.

Non solo per la condizione di "regione canaglia", dalla quale stiamo uscendo a grande fatica, quanto perche' la questione centrale delle politiche dell'Europa, patria del welfare, si gioca sulla capacita' di mantenere i servizi pubblici universalistici assicurandone efficacia ed efficienza. Lo afferma in una nota il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.

E' per questo - ha aggiunto Cialente - che resto colpito dalle discussioni e dagli interventi che vedo susseguirsi in questi giorni sulla sanita' e, in particolare, alla Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila.

Addirittura, oggi, i miei colleghi Sindaci del Comitato ristretto, pongono un problema sulle questioni sollevate dal Comitato stesso e focalizzate da me, lamentando una scarsa attenzione rispetto al problema di aprire o meno reparti in alcuni ospedali.

E' vero, al di la' della battaglia che ho condotto fin dall'inizio del mio mandato per il nuovo ospedale di Sulmona, raramente ho parlato di reparti o primariati.

Al contrario, - ha detto sempre Cialente - ho sempre cercato di ragionare sull'organizzazione dei servizi sanitari nell'intero territorio provinciale, al fine di porre al centro dell'interesse l'assistenza al cittadino, sicura e pienamente soddisfacente.I colleghi, - ha evidenziato il sindaco dell'Aquila - anche i precedenti sindaci di Sulmona e Avezzano, possono testimoniare la mia battaglia per cominciare ad avere i dati.

Solo da questi ultimi, infatti, si puo' partire per cominciare a fotografare il quadro reale e capire le vere esigenze.

Solo qualche mese fa il Comitato ristretto dei sindaci di questa Asl, forse l'unico in Abruzzo, ha potuto cominciare a ragionare sui dati della mobilita' attiva e passiva per aree e per ospedali di riferimento. Abbiamo quelli ufficiosi del 2012, ancora niente dei dati del 2013, mentre e' da questi che, a mio avviso, si deve ripartire.

Spero che anche l'Assessore Paolucci inizi a ragionare su questi dati a livello regionale. Sono dati preoccupanti: 9mila 506 pazienti della nostra Asl si curano fuori dalla Regione Abruzzo, 4mila 455 nelle altre Asl abruzzesi.

Se togliamo i 654 che vanno via per patologie legate a specialita' non presenti nella Asl locale ed alcuni aquilani ancora residenti fuori territorio in seguito al sisma, - ha sempre detto Cialente - vuol dire che 14mila cittadini, per un valore di 46 milioni 626mila euro non si fidano o non trovano risposta nella nostra offerta sanitaria.

Questo e' il problema vero. La divisione per aree indica, proprio nella sanita' marsicana, il maggior problema, pure a fronte di grandi investimenti e della grande presenza variegata e ripetuta di reparti e specialita' pubblico-privati.

L'attenzione - ha proseguito nella sua nota il sindaco dell'Aquila - va focalizzata su questo aspetto. Recuperiamo poco, infatti, in termini di mobilita' attiva, solo 29 milioni di euro, e qui all'Aquila, come ospedale "Hub", abbiamo un dato, a mio avviso, troppo modesto.

Il problema allora non e' legato a un ospedale in base alla popolazione o alle comprensibili aspettative di alcuni medici. Occorre, al contrario, analizzare tutti i dati, ospedale per ospedale, reparto per reparto, ribadendo, a meno che la Regione non cambi indirizzo, che l'organizzazione della sanita' abruzzese e' stata definita secondo i quattro ospedali "Hub" dei capoluoghi di provincia, e il resto negli ospedali "Spoke".

Andando avanti su questa strada, si deve partire dall'utenza e dalla qualita' dell'assistenza per qualsiasi cittadino abruzzese. Cosa serve? Quale qualita'.

Perche' tanta mobilita' passiva? E per quali specialita'? Non e' difficile trovare risposte. Esistono quintali di dati sulle necessita' delle alte specialita' in rapporto alla popolazione, sulla massa critica di queste rispetto ai casi trattati, nonche' sul rapporto tra costi e benefici.

Occorre compiere, finalmente, quel salto culturale e qualitativo, sul quale altre regioni stanno lavorando da anni. Regioni italiane che oggi assicurano qualita' dell'assistenza, perfetta organizzazione, corretto impiego delle risorse, riduzione delle liste d'attesa.

Quando mi candidai la prima volta a Sindaco dell'Aquila, - ha evidenziato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente - si stavano raccogliendo le firme per aprire un reparto di Ematologia nel nosocomio aquilano.

Mi rifiutai di firmare quell'appello, ed anzi affermai che in Abruzzo bastava un reparto di ematologia, quello gia' esistente a Pescara. Venni attaccato strumentalmente anche dai miei avversari politici.

Spiegai pero' la mia posizione agli aquilani, che capirono. Uno sforzo analogo dobbiamo farlo tutti. Guardiamo all'obiettivo, non ai particolari che, forse, diventano alibi. Aggiungo, infine, che sono rimasto molto colpito dal fatto che alcuni colleghi dell'Ufficio di Direzione, costituito dai Capi Dipartimento, mi abbiano suggerito di ignorare completamente questi dati.

Mi chiedo dunque come abbiano fatto a votare l'atto aziendale, come si sia decisa la nuova pianta organica, su quali basi si stia ragionando se assumere personale amministrativo o medico.

Chiedo al mio amico Silvio Paolucci se pensa che una qualsiasi azienda, anche la piu' piccola a conduzione familiare, possa essere gestita a lume di naso, o per simpatie o antipatie, o per pressioni politiche, magari di campanile o lobbystiche.


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