Sanità, sindacati medici e dirigenti in stato di agitazione

10 Aprile 2014   17:48  

 "A fronte delle notizie circolate in questi giorni, che preannunciano ulteriori tagli alle retribuzioni dei medici e dei dirigenti del servizio sanitario nazionale, riteniamo inaccettabile che ancora una volta sia colpita la sanita' pubblica. La misura contro i paperoni di Stato, il famoso tetto agli stipendi dei manager, non puo' colpire nuovamente i medici e i dirigenti della sanita' pubblica, che non percepiscono le somme da capogiro contro cui si e' schierato il Governo Renzi". Lo sottolineano Fp-Cgil Medici e Stpa, Cisl Medici, Cisl-Fp, Uil-Fpl Medici e Stpa, che proclamano "lo stato di agitazione dei medici e dei dirigenti dell'Ssn, anticipando sin d'ora di essere pronti ad una forte mobilitazione generale nel caso in cui le notizie che sono circolate abbiano fondamento".
Dietro il provvedimento, secondo i sindacati, "si nasconde un'altra batosta per i medici, una riduzione dello stipendio gia' congelato dal 2009. Tagliare la retribuzione dei medici e dei dirigenti del sistema sanitario nazionale, con il contratto fermo da cinque anni, mentre gli organici si riducono a causa del blocco del turn over e, come rilevato dalle istituzioni comunitarie, i turni si fanno sempre piu' massacranti, significa colpire in primo luogo la sanita' pubblica".


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