Sanitopoli, l'accusa: "Angelini attendibile, Del Turco ha nascosto le tangenti"

11 Giugno 2013   13:56  

Molto intenso il primo giorno di lavori presso il Tribunale di Pescara per il processo Sanitopoli, che vede imputati l'ex governatore Ottaviano Del Turco, l'imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini e altri 22 soggetti.

Ha dunque avuto inizio il tentativo dell'accusa di dimostrare l'esistenza delle tangenti che Angelini avrebbe versato a Del Turco e ad altri tra gli imputati, ed appunto in tale direzione si é svolta la requisitoria di ieri del pm Giampiero Di Florio, che prima ha inteso reillustrare, senza perifrasi, quello che lui stesso ha definito "lo scempio di denaro pubblico e di tangenti" di cui si sarebbero resi protagonisti i due principali indagati, non disdegnando nemmeno il ricorso alla polemica contro coloro che, secondo lui, "hanno invano tentato di spostare temi e decisioni in ambiti differenti dal tribunale".

Dopo di che, Di Florio é passato all'attacco della difesa dell'ex govenatore Del Turco, che ha sempre sostenuto l'inattendibilità delle accuse lanciate da Angelini: "Le relazioni tra i due, il passato, il rapporto con la famiglia, le dichiarazioni rilasciate, l'essersi autoaccusato rendono Angelini del tutto attendibile. L’unica sbavatura del suo resoconto è stata il giubbino che egli disse di aver indossat quel giorno, circostanza non risultata vera ma dovuta a fattori emotivi".

Per quanto riguarda invece le presunte tangenti mai trovate, Di Florio ha ricordato "tutti i documenti, gli atti, i prelievi, gli accertamenti, le dichiarazioni di chi ha preparato le mazzette e delle altre persone", passando di seguito a lanciare l'esplicito atto d'accusa all'ex governatore: "Vi pare che Del
Turco possa aver avuto difficoltà a occultare i soldi?".

La sentenza del Tribunale, intanto, é stata anticipata al 18 luglio (anziché il 19) per la concomitanza di un altro processo.

 


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