Sanitopoli, l'avvocato Caiazza: ''Contro Del Turco accuse assurde e nessuna traccia dei soldi'''

18 Luglio 2013   12:09  

Nele ultime battute del processo sanitopoli, prima della sentenza attesa sabato o al masimo lunedi, l'avvocato Giandomenico Caiazza, legale di Ottaviano Del Turco, ha concluso stamani la propria arringa cominciata ieri:

"Questo processo - ha detto Caiazza - é stato fondato sulle assurdità delle dichiarazioni di Angelini: non vi é traccia, difatti, di un solo euro d'incasso. 

Se Del Turco avesse rubato per arricchirsi e godersi la vita, per quanto avrebbe potuto essere accorto, qualche traccia l'avrebbe lasciata.''

E sottolinea Caiazza: '' Il suo stile di vita, invece, é sempre rimasto improntato a grande sobrietà".

Al termine della propria arringa, l'avvocato ha espresso "la speranza che dalla nostra ricostruzione sia emersa con chiarezza l'inattendibilità delle dichiarazioni di Angelini, che tramite tali calunnie ai danni di Del Turco intendeva dare un senso all'espoliazione delle proprie aziende".

"La nostra pena - ha  aggiunto Caiazza - l'abbiamo gia' subita, le nostre vite sono state stravolte, siamo qui camminando tra le macerie. Noi abbiamo cercato di farvi vedere come era la nostra vita. La verita' di questa vicenda e' raccontata gia' dagli atti del processo, noi non dobbiamo convincere nessuno".

Visibilmente provato, l'ex governatore Ottaviano Del Turco si é detto "molto provato dalla parte finale dell'arringa di Caiazza, con la storia della mia vita in così evdemte contrasto con l'immagine che hanno di me milioni di italiani. La ricostruzione dei miei avvocati é stata talmente stringente dal punto di vista logico da infondermi la convinzione che la corte saprà esprimersi con la massima serenità".

Durante l'arringa Caiazza ha parlato anche delle foto relative alla presunta tangente consegnata dall'ex titolare di Villa Pini, Vincenzo Angelini, il 2 novembre 2007 a Del Turco a Collelongo (L'Aquila). Caiazza ha definito il racconto dell'ex imprenditore della sanita' "assurdita'" e "prova di uno scienziato della calunnia materiale. Una mente quella di Angelini visionaria". Sempre sull'episodio del 2 novembre l'avvocato ha sostenuto che Angelini ha scelto di non documentare la dazione "lasciando indizi da cui si dovrebbe desumere che e' avvenuta".

Caiazza inoltre ha evidenziato che "non esiste una sola immagine che ritragga una persona identificabile.

E' singolare che i protagonisti non siano effigiati". A proposito della "famosa" busta delle mele ha detto che e' "il film di un calunniatore professionista". Il difensore ha inoltre aggiunto: "noi siamo vittime di una calunnia infame che ha fatto di Ottaviano Del Turco, persona di riferimento morale indiscusso nella vita delle istituzioni di questo paese, un satrapo impazzito dal desiderio di denaro. Questa e' una storia raccontata da chi doveva dare un senso alla spoliazione delle sue aziende con il prelievo di denaro contante".

L'ex ministro delle finanze ed ex segretario generale aggiunto della Cgil all'epoca di Luciano Lama deve rispondere di associazione per delinquere, corruzione, abuso, concussione, falso.

Nello specifico Del Turco e' accusato di aver intascato mazzette da Angelini per cinque milioni e 800 mila euro. Per questa vicenda fu arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altre nove persone, tra le quali assessori e consiglieri regionali. A seguito dell'arresto il 17 luglio 2008 si dimise dalla carica di presidente della Regione. Le dimissioni comportarono lo scioglimento del Consiglio regionale e il ritorno anticipato alle urne per i cittadini abruzzesi che poi scelsero il centro destra con il presidente attuale Gianni Chiodi.

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