Sanitopoli marcia spedita verso il processo

26 Ottobre 2010   15:02  

Tra richieste di riti alternativi, patteggiamenti ed inviti espliciti, da parte degli stessi avvocati, a procedere spediti verso il processo vero e proprio, ad una manciata di udienze prima degli attesi rinvii a giudizio si ha ancor più la sensazione che ciò che molti consideravano, con superficialità, il castello di carta dello scandalo sulla sanità in Abruzzo é al contrario un inespugnabile maniero dal quale la Pubblica Accusa mantiene solida la sua posizione dagli attacchi, in qualche caso scomposti, della difesa. La lunga e per certi aspetti drammatica seduta di ieri iniziata alle 9.00 e terminata alle 15.00, é stata infatti caratterizzata da alcuni eventi sotto certi aspetti favorevoli al pool di magistrati coordinato dal Procuratore Trifuoggi e composto dai sostituti Di Florio e Bellelli. Primo fra tutti l'annuncio da parte dell'avvocato Giuliano Milia, legale di Giancarlo Masciarelli, di aver raggiunto un accordo con la Procura per il patteggiamento del suo assistito a 3 anni e 4 mesi, pena che comprende anche lo scandalo Fira: "Masciarelli vuole al più presto voltare pagina e tornare a lavorare per sè, sua moglie ed i suoi bambini" ci ha confidato Milia all'uscita dall'aula. Non si tratta, tecnicamente, di una vera e propria ammissione di responsabilità, ma del percorso più breve e meno doloroso per saldare definitivamente il conto con la giustizia, considerando che il patteggiamento consente di essere cancellato, dopo cinque anni, dal casellario giudiziario. Tuttavia una prima condanna certa é comunque un punto a favore per l'accusa non a caso lo stesso Trifuoggi ha dichiarato: "da quando esiste questo codice penale, almeno 21 anni, non ho mai visto un innocente chiedere il patteggiamento". Detta della scontata richiesta di proscioglimento di altri imputati come Aracu e Quarta, il confronto più aspro si é avuto ieri in aula, al cospetto del Gup Angelo Zaccagnini, con l'avvocato dell'ex governatore Del Turco e con lo stesso Del Turco. Tra interpretazioni di parte in merito a pareri della Corte Costituzionale e provvedimenti di natura politica, si é giunti ai due aspetti di sui quali la difesa dell'ex governatore punta con maggior decisione, l'incompetenza territoriale e la verifica sui tempi di percorrenza casello-casello da Chieti a Celano, indicati con tanto di telepass da Angelini, a testimonianza delle circostanze in cui l'ex titolare di Villa Pini si recava a Collelongo per consegnare le famose dazioni. Secondo la difesa incompatibili, secondo l'accusa di scarso rilievo, visto che questo potrebbe riferirsi ad una sola occasione, su almeno venti viaggi. Terminata la fase riservata alle difese si tornerà in aula il 15 novembre per le repliche dell'accusa e subito dopo i riti alternativi per l'ex presidente della Regione Pace, il genero Vincenzo Trozzi e l'avvocato Pietro Anello.


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