#Sanremo2016: Tutti I Cachet Del #Festival, Da #VirginiaRaffaele A #RenatoZero @SanremoRai

Compensi e Costi Complessivi Di Questa 66° Edizione

15 Febbraio 2016   11:30  

Il Festival di Sanremo 2016 si è ormai concluso, e dopo averlo analizzato in questi giorni, minuto per minuto, esibizione dopo esibizione, non ci resta che fare i conti in tasca a "Mamma Rai".

Questa 66° Edizione è stata sicuramente low-cost, rispetto ai Sanremo-folies di qualche anno fa, quando le spese finali superavo di gran lunga il budget a disposizione, proveniente anche dal canone Rai, pagato di tasca nostra.

Sin dall'inizio il Direttore (in scadenza) di Raiuno Giancarlo Leone ha parlato di un "Festival 2016" a risparmio:

"Come l’edizione del 2015 era costata meno di quella del 2014, quella di quest’anno limerà ancora le uscite.

Tre i motivi: le maggiori entrate dagli sponsor, le spese contenute per l’organizzazione e i cachet degli ospiti, e il minor costo dalla convenzione con il Comune di Sanremo, stipulata nel 2015, che ci fa risparmiare 1,5 milioni di euro rispetto al passato.

A fine Festival dovremmo chiudere un bilancio in attivo tenendo conto dei 16 milioni necessari per le spese di produzione e dei 22 alla voce entrata".

E ci è riuscito!

 

Quest’anno infatti, anche se Carlo Conti ha chiesto 50 mila euro in più per condurre e curare la direzione artistica del 66esimo Festival della canzone italiana, passando da 500 mila euro a poco più di 550 mila; Il suo compenso è stato comunque inferiore a quello di altri presentatori degli anni precedenti.

Bonolis, nel 2010, si mise in tasca un milione di euro; la Clerici, l’anno dopo, 800.000 euro come Morandi nel 2011 e 2012. Fazio, uomo Rai, 700.000 nel biennio 2013 e 2014. 

Le cifre poi si abbassano per i co-conduttori che hanno percepito compensi che si aggirano, stando ad alcune fonti, tra i 15 e i 40 mila euro.

Madalina Ghenea avrebbe preso 15 mila euro, mentre Gabriel Garko e Virginia Raffaele si sarebbero spartiti i restanti 85 mila euro dei 100 messi a disposizione dei compensi dei co-conduttori.

I guadagni anche quest’anno si attesterebbero attorno ai 6 milioni: 5 dalla raccolta pubblicitaria e 1 da altre entrate.

I costi del Festival si aggirano attorno ai 16 milioni, calati di 2 milioni rispetto alle due precedenti edizioni, mentre le entrate nette da pubblicità sono sui 21 milioni.

Ci sono poi i ricavi della vendita dei biglietti e della nuova convenzione con la Regione Liguria che avrebbe pagato circa 150 mila euro in cambio di spazi pubblicitari.

Si tratta dunque di un successo che replica quello dell’anno scorso.

Passando poi ai grandi ospiti.

 

Sul palco dell’Ariston a cantare si sono susseguiti Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Renato Zero, con dei cachet davvero alla mano: i grandi di casa nostra si portano a casa «appena» 50.000 euro a testa.

La cantautrice Ellie Goulding difficilmente sarà stata ricompensata con meno di 100 mila euro, per non parlare delle grandi star internazionali di quest’anno: Elton John e Nicole Kidman, che avrebbero chiesto, e ottenuto, 300 mila euro a testa.

Non sono ancora noti i cachet di Elisa, Cristina d’Avena, Beppe Fiorello, Enrico Brignano e Nino Frassica, ma è molto probabile che non si allontaneranno troppo da quelli degli altri ospiti italiani.

Il trio comico Aldo Giovanni e Giacomo ha invece annunciato che verserà il proprio cachet in beneficenza alle organizzazioni “La Grande Casa” Cooperativa Sociale ONLUS, “Portofranco”, Centro di aiuto allo studio aperto a tutti e gratuito, e AMMF, Associazione Modenese per le Malattie del Fegato.

Il Festival ha così cambiato rotta, stringendo la cinghia rispetto alle spese pazze di inizio millennio, adeguandosi alla crisi globale che sta investendo il nostro Paese, ma a rimetterci sono soprattutto le case discografiche.

Enzo Mazza, Ceo di Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), alla vigilia di questo 66° Festival, ha infatti sottolineato che i rimborsi della RAI per le case discografiche ed i cantanti partecipanti a Sanremo, sono praticamente fermi a circa dieci anni fa.

Le quote di rimborso di oggi sono praticamente simili a quelle del 2005: circa 46mila euro per un Big in gara a fronte di 45mila Euro del 2005, e circa 19mila Euro per i Giovani in gara a fronte di 16mila nel 2005.

E ciò nonostante l’aumento del 25% avuto negli ultimi dieci anni dei costi per la logistica, alberghi, spostamenti, così come ha dichiarato Mazza.

A detta di Mazza

"I più grandi sacrifici negli ultimi anni sono stati chiesti proprio a chi mette a disposizione il contenuto centrale del Festival, ovvero le case discografiche. I rimborsi spese per le etichette musicali non solo sono rimasti sostanzialmente fermi dalla 55ma edizione ma addirittura ci è stata chiesta una riduzione del 3% nel 2015. Richiesta di contenimento dei costi che noi abbiamo responsabilmente accettato per poi scoprire che i ricavi sono stati ampiamente in utile“.


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SANREMO 2016 - foto da instagram
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