Scade oggi il bando per la Cooperazione Internazionale

21 Giugno 2013   16:03  

“Termine ultimo  venerdì 21 giugno per la presentazione delle offerte per il nuovo bando per accedere ai fondi dell’Istituzione della Solidarietà e della Cooperazione Internazionale: sino a domani ciascuna Associazione potrà presentare la propria proposta tesa a sviluppare almeno uno degli otto punti indicati dalle Nazioni Unite come Obiettivi del Millennio, tra cui eliminare la fame e la povertà, ridurre la mortalità infantile o combattere malattie come l’Aids. A individuare i progetti da finanziare, ciascuno sino a un massimo di 10mila euro, sarà una Commissione ad hoc, sino all’occorrenza del fondo, pari a 45mila 560 euro”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ricordando domani la scadenza del bando con il neo-presidente dell’Istituto per la Cooperazione Domenico Pettinari, e i membri Antonio Natarelli, Pino Petraccia, Deleo, e Triozzi.

“Nonostante i tagli operati da Regione e Stato, tagli sempre più pesanti negli ultimi anni, la nostra amministrazione comunale – ha detto il sindaco Albore Mascia - non ha voluto rinunciare all’erogazione dei fondi per la cooperazione internazionale, un tesoretto oggi pari a 45mila euro, che ogni anno ci permette di partecipare alla realizzazione di scuole, pozzi, orfanotrofi, ospedali o ambulatori medici nei paesi più poveri, più emarginati, spesso afflitti da anni di guerre civili, che lasciano eserciti di bambini privi di genitori salvati da un triste destino solo grazie all’intervento di istituti religiosi missionari o delle Ong.

Nel 2009, grazie al nostro contributo, abbiamo inaugurato la scuola Pescara 2 in Burundi; nel 2010, con l’ex Presidente dell’Istituto per la Cooperazione Gianni Melilla, abbiamo partecipato al taglio del nastro dell’orfanotrofio ‘Pescara’ in Togo. Nel settembre 2011 ho partecipato a una nuova missione in Kenya dove ugualmente Pescara ha dato il proprio sostegno concreto per migliorare le condizioni di vita della popolazione finanziando un dispensario e un ambulatorio ginecologico per le donne in stato interessante, operazione seguita dall’Associazione ‘Missione Possibile’ che appena qualche giorno fa ha festeggiato i suoi primi dieci anni di attività nel settore della cooperazione. E ogni volta ho voluto essere personalmente presente a tali inaugurazioni, non certo per una vacanza, ma per rendermi conto con i miei occhi di quelle realtà di cui tante volte abbiamo sentito parlare o abbiamo visto solo dai teleschermi.

E ogni volta è stata un’emozione fortissima: abbiamo vissuto per giorni non in alberghi, ma nelle missioni dei villaggi, senz’acqua, né luce, né qualunque minimo genere di confort, ma ogni volta a riempirci gli occhi e il cuore erano i sorrisi di quei bambini felici perché avevamo contribuito a costruire una scuola, dando loro un tetto sulla testa per studiare, o perché avevano visto aprire un pozzo per disporre di acqua e non dover percorrere chilometri per riempire un secchio. Esigenze primarie e fondamentali, che noi siamo abituati a dare per scontati, e che invece in quei Paesi sono ancora oggi una rarità, un bene da conquistare tra mille sacrifici. E quelle esperienze hanno lasciato, ogni volta, un segno, tale da incentivare il nostro impegno per aiutare quelle popolazioni a migliorare le condizioni di vita nella propria terra.

Ovviamente la nostra presenza fisica ci ha anche permesso di verificare personalmente come sono stati spesi i nostri soldi, accertando l’effettivo impiego dei contributi per la realizzazione dei progetti approvati. Lo scorso 22 maggio è stato ufficialmente pubblicato il nuovo bando con il quale andremo ad approvare nuovi progetti umanitari da finanziare con contributi che non potranno superare i 10mila euro ciascuno, un bando studiato nei dettagli dai membri dell’Istituzione che ringrazio per il proprio impegno che è assolutamente gratuito, che opera a titolo di puro volontariato, senza percepire alcun gettone di presenza, o indennità o neanche un rimborso spese ed è un chiaro esempio di buona prassi amministrativa”.

“Per partecipare al bando – ha spiegato il Presidente Pettinari – le Associazioni Onlus e Ong dovranno essere costituite da almeno un anno, dovranno avere sede legale nella provincia di Pescara, aver operato nell’ambito della solidarietà e della cooperazione internazionale con riferimento ai paesi in via di sviluppo, devono poter garantire una quota di autofinanziamento non inferiore al 10 per cento del costo totale del progetto e presentare un solo progetto. L’intervento dovrà ottemperare ad almeno uno degli otto punti indicati nella Campagna delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio, ossia eliminare la fame e la povertà, assicurare l’istruzione primaria a tutti i bambini, promuovere la parità tra uomini e donne, ridurre la mortalità infantile, migliorare la salute delle gestanti, combattere l’Aids, la malaria e le altre malattie, migliorare la qualità della vita e il rispetto dell’ambiente e lavorare insieme per lo sviluppo umano.

Il progetto presentato dovrà allegare una relazione illustrativa con tutte le informazioni dettagliate delle iniziative che si intendono realizzare, il cronoprogramma degli interventi e l’eventuale presenza di altre forme di contribuzione. Ogni associazione potrà ricevere sino a un massimo di 10mila euro e i progetti – ha proseguito il Presidente Pettinari – verranno valutati da una Commissione tenendo conto dei parametri dell’efficacia e sostenibilità; sulla base della partecipazione, ossia i progetti dovranno partire da una programmazione e una gestione partecipata degli stessi dove i soggetti coinvolti possano prendervi parte sulla base dei propri bisogni, e poi devono puntare a promuovere un approccio interculturale.

Le domande potranno essere presentate sino alle 13 di domani, venerdì 21 giugno. L’erogazione dei contributi avverrà per il 50 per cento a seguito dell’approvazione del progetto e il 50 per cento dopo la realizzazione dello stesso. Gli interventi finanziati dovranno essere completati entro i termini contenuti nella proposta originaria, ma se ciò non fosse possibile per cause non imputabili alla volontà dell’Organismo proponente, potrà essere concessa una proroga non superiore ai 12 mesi. Teniamo conto che, pur trattandosi di somme non enormi, abbiamo deciso di procedere con un bando pubblico proprio per garantire la massima trasparenza alle procedure adottate e la massima partecipazione”.

 


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