Scomparsa piccolo Jason, l'avvocato di Pruscino: "Nessuna rilevanza testimonianza compagno di cella"

26 Ottobre 2011   18:57  

Non attribuisco alcun rilievo alle parole di questo signore che era in cella con Pruscino. Ciò che conta sono le verità scientifiche". L'avv. Felice Franchi, difensore di Denny Pruscino, padre putativo del piccolo Jason scomparso nel nulla, commenta così l'audizione del detenuto pugliese che ieri ha confermato agli inquirenti ascolani di aver saputo da Pruscino che fu lui stesso a uccidere il neonato, in un momento di rabbia. Denny Pruscino e la moglie Katia Reginella, madre di Jason, sono in carcere dal luglio scorso con l'accusa di omicidio volontario.

Franchi ha chiesto gli arresti domiciliari per il suo assistito, e nuovi accertamenti. Ieri, davanti ai pm Carmine Pirozzoli e Cinzia Piccioni, E. G., 46 anni, pregiudicato barese ed ex compagno di cella di Pruscino nel carcere di Ascoli Piceno, ha confermato i contenuti di un'intervista fatta a "Chi l'ha visto", vale a dire che Denny gli avrebbe confidato di aver ucciso volontariamente Jason, sbattendolo contro un armadio o un divano. E. G avrebbe poi saputo da altri detenuti che il giovane padre si sarebbe disfatto del cadavere del neonato gettandolo in un cassonetto dell'immondizia.

"Non ritengo rilevanti le dichiarazioni di questa persona, né entro nel merito della sua attendibilità. Se poi l'accusa a carico del mio assistito si fonda su questo ne prendo atto", aggiunge l'avv. Franchi. A suo avviso sono "più importanti gli accertamenti scientifici del Ris, che non rilevano tracce di sangue del neonato nell'abitazione dei genitori a Piane di Morro. Non c'é chiarezza sulle modalità e sulla dinamica dei fatti contestati nel capo di imputazione, né sul giorno e il luogo dove sarebbero accaduti. Per questo - conclude il legale - abbiamo sollecitato altri accertamenti alla procura, sui quali non posso però entrare nel merito".


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