Scontri alla manifestazione di Roma del 15 ottobre: condannati anche cinque manifestanti abruzzesi

07 Gennaio 2013   16:10  

Con rito abbreviato il gup Massimo Battistini ha oggi condannato a sei anni di reclusione i cinque giovani abruzzesi ritenuti autori dell'assalto al blindato dei carabinieri avvenuto il 15 ottobre del 2011, nel corso della manifestazione degli "Indignati" a piazza San Giovanni a Roma 

Si tratta Davide Rosci, di 30 anni di Teramo, Marco Moscardelli, 33 anni di Giulianova, Mauro Gentile, 37 anni di Teramo, Mirko Tomasetti, 30 anni, Cristian Quatraccioni 33 anni di Teramo. E infine Massimiliano Zossolo romano di 28 anni.

Tutti sono attualmente agli arresti domiciliari ed erano stati arrestati nell'aprile scorso a conclusione dell'indagine che le forze dell'ordine avevano sviluppato successivamente agli incidenti il 15 ottobre. 

Per tutti il pubblico ministero Simona Marazza aveva chiesto 8 anni di reclusione ciascuno. Contestualmente alla condanna detentiva il gup ha stabilito che a titolo di risarcimento danni in via provvisionale ciascuno degli imputati debba risarcire di 30 mila euro il carabiniere aggredito e il ministero della Difesa costituito parte civile nel procedimento.

Il pubblico ministero Simona Marazza aveva chiesto otto anni di reclusione per ciascun imputato.

Secondo uno degli avvocati difensori, Maria Cristina Gariup, “l’attribuzione del delitto di devastazione e saccheggio non è condivisibile. Si tratta di una responsabilità oggettiva della quale manca la prova materiale”.

Un altro difensore ha invece commentato: “Le sentenze vanno rispettate, attendiamo le motivazioni per far ricorso ma al momento riteniamo che giustizia non sia stata fatta”.

A deguire una nota del partito di rifondazione comunista a firma di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Giovanni Russo Spena, responsabile Giustizia di Rifondazione Comunista e Marco Palermo, segretario provinciale Teramo di Rifondazione Comunista

PRC: ''PROTESTE DI PIAZZA REPRESSE E PUNITE CON CODICE FASCISTA, CORRUZIONE IMPUNITA''

''Le condanne a 6 anni ai manifestanti del 15 ottobre dimostrano con ogni evidenza come in Italia abbiamo un sistema che prevede pene severissime per il reato di "devastazione e saccheggio", un reato politico in quanto eredità del codice penale fascista, il così detto Codice Rocco, e pene molto più lievi per corruttori ed evasori, che danneggiano certamente più di una manifestazione la democrazia e la collettività.''

 


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