''Se Teramo no è più provincia è colpa anche dei politici locali''

27 Settembre 2012   17:39  

Comunicato stampa del Coordinatore comunale di FLI di Teramo, Andrea Fantauzzi, sulla situazione politica del Comune di Teramo ed in relazione agli interventi sul traffico in Circonvallazione Ragusa 

''Siamo da tempo abituati, da questa maggioranza al Comune di Teramo, ad annunci trionfali di nuovi interventi e di grandi opere che rivoluzioneranno la nostra città. Siamo abituati, anche, a mesti comunicati che ne annunciano il loro tramonto, per citarne alcuni, il nuovo teatro (oggi non più una priorità), i piani strategici ed il cd. “modello Teramo”.

A corto di idee, abbiamo visto il Sindaco accompagnato da alcuni assessori inaugurare non più opere compiute, ma in base ai S.A.L., ovvero agli stadi di avanzamento lavori; così l’Ipogeo, inaugurato ma ancora non terminato, o gli annunci per l’apertura di porzioni di “rotonda” in Via Arno.

Adesso è il turno di Circonvallazione Ragusa. Fino a pochi mesi fa, eravamo convinti che l’assessore Di Giovangiacomo avesse l’intenzione, come per altro più volte annunciato, di togliere la corsia preferenziale. Invece ha deciso di rilanciare: doppio senso di marcia, ovvero non solo l’autobus, ma anche auto e camion potranno percorre “contromano” la Circonvallazione. E dov’è la grande novità?

Il Sindaco ha annunciato: “Ci derabufferemo” in risposta alla nostra richiesta di “detacretizzare Teramo”. Se vuole iniziare a fare qualcosa, può iniziare a mettersi da parte. Infatti, tutti i provvedimenti della passata giunta e che lui oggi tanto critica, furono assunti dal Comune quando lui era assessore e con il suo consenso. Quindi, se l’idea del bus “contromano” era così strampalata, perché la approvò e perché oggi ci vuole far passare anche i camion e le auto?

Se queste sono le sole “rivoluzioni” che sapranno realizzare, si spiega perché Teramo è andata via via perdendo una propria vocazione, tanto che oggi rischia di vedersi non più riconosciuto il ruolo di Capoluogo di provincia. D'altronde, se alla domanda di un giornalista “qual è il marchio di Teramo?” il Sindaco rispose: “La città che va in bici”… Sarebbe come se il Sindaco di Giulianova invece che valorizzare il turismo sulla costa e il porto volesse “brandizzare” lo sci di fondo…

Se Teramo non sarà più Provincia, non è solo per colpa del Governo centrale, ma forse anche della politica locale. Infatti Teramo, per questa maggioranza, è la Te.Am e non la Prefettura, è il Ruzzo e non l’Agenzia del Territorio o dell’Entrate ecc… Quindi per loro cambierà poco, meglio i piccoli centri di potere piuttosto che i servizi per i cittadini.''

 


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