Sede Arap, Apindustria L’Aquila: "Azione delirante ma di convenienza"

18 Gennaio 2016   11:39  

Dopo l’allarme che la ns. Associazione ha lanciato solo 6 giorni fa sono arrivate prima di tutto le conferme che la sede unica ARAP è ormai cosa fatta e poi le prese di posizione del Vice Presidente Giovanni Lolli che non portano assolutamente alibi ad un’azione che sembra essere solo di convenienza.

Gli accenni ad una decisione necessaria ed auspicabile, tesa all’efficientamento ed alla riduzione dei costi di una struttura che è, indubbiamente, pesante, costosa e di dubbia efficacia, sono del tutto campati in aria e lasciano spazio ad una manovra, portata avanti dal commissario Giampiero Leombruni sotto la regia del Presidente Luciano D’Alfonso, che puzza invece di stantio e politica da prima repubblica.

È del tutto evidente che un Commissario nominato appena il 18 dicembre scorso, con le vacanze di Natale di mezzo, non può aver messo a punto in circa 10 giorni lavorativi un piano di riorganizzazione che abbia un minimo di basi empiriche, difatti la sensazione che tutto fosse già scritto resta fuor di dubbio l’ipotesi più probabile.

Nel frattempo Giampiero Leombruni ha già avviato le pratiche per l’affitto della sede di Pescara che sarà ubicata in via Passo Lanciano al n. 75 ed ha preavvisato i dipendenti di Teramo, L’Aquila, Avezzano e Sulmona che già da fine mese saranno in parte trasferiti nel capoluogo adriatico.

L’argomento principale è stato che in meno di un mese non sarebbero stati disponibili i fondi per pagare gli stipendi di tutti ma da queste “ristrettezze economiche” sembrano esenti sia la scriteriata azione di locazione di 1.500 metri in centro a Pescara – senza che si sia nemmeno predisposta una cartolarizzazione dell’ingente patrimonio dei Consorzi locali - sia i paventati 140.000/160.000 euro annui che costituiranno l’appannaggio del prossimo Direttore Generale dell’Agenzia.

Quest’ultimo, per chiarire, non sarà scelto al termine del percorso commissariale dato che sul BURA Speciale n. 2 dell’8/01/2016 è stato già pubblicato il bando di concorso che, però, a ben guardare, sembra proprio disegnato su una figura specifica molto vicina all’attuale Governatore regionale e già alle prese con quel famoso Consorzio ASI Valpescara che vanta debiti milionari che le nostre tasche ripianeranno presto.

La presa di posizione di Giovanni Lolli dei giorni scorsi, inoltre, non solo non aggiunge nulla alla discussione ma fissa un principio secondo cui la sede dell’Agenzia deve stare dove insiste il nucleo industriale più grande (e non sarebbe comunque Pescara).

Strano però che questo principio non si applichi alla Provincia dell’Aquila che, nonostante il 75% del territorio destinato a Parchi naturali e riserve naturalistiche, non può vantare la sede dell’Assessorato all’Ambiente che è, guarda caso, a Pescara.

Quello che nessuno dei politici coinvolti sembra comprendere è che il problema vero non è una sede unica (e non è manco la soluzione!), ovunque fosse ubicata, ma il fatto che gli insediamenti industriali di tutta la regione, anche per una perdita di acqua di una conduttura, debbano far riferimento ad un solo soggetto e che tutto ciò che concernerà gli insediamenti industriali in ogni territorio della Regione, passerà sotto l’insindacabile giudizio di pochissimi soggetti, tutti della costa e tutti con fortissimi interessi di parte.

Ribadendo in ogni caso che Apindustria L’Aquila, pur se finora non supportata dagli altri attori dell’associazionismo industriale locale, non mollerà di un centimetro su questa vicenda, e che chiederemo conto a chiunque sposi e sostenga questa iniziativa dei suoi futuri effetti nefasti, auspichiamo però che si fermino subito le bocce per riportare la discussione ad un civile e risolutivo confronto.

 

 

 

 


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