Sentenza Grandi rischi: Gabrielli invoca una norma salva-scienziati

25 Ottobre 2012   15:43  

"Spero che si arrivi quanto prima a una norma che consenta agli scienziati di poter svolgere il loro lavoro delicato in modo sereno".

E' l'appello che ha rivolto al Parlamento il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, nel corso di un'audizione in commissione Ambiente alla Camera.

Il sistema di comunicazione, ha detto Gabrielli, prevede un rigido protocollo, ovvero che "qualsiasi comunicazione viene fatta dalla Protezione Civile e non dalla Commissione Grandi rischi".

"Il fatto che sette persone con ruoli diversi siano state punite alla stessa maniera - ha aggiunto - rivela che c'e' un problema: o pensiamo che siamo in mano a folli, o, molto piu' semplicemente, c'e' un problema di definizione delle responsabilita'"

La norma "non significa salva questo o salva quest'altro, ma semplicemente significa far lavorare con serenita' la comunita' scientifica", ha specificato poi Gabrielli.

"Viviamo una condizione di grande deficienza - ha aggiunto il capo della Protezione Civile - dobbiamo ricostruire e rigarantire il rapporto con la comunita' scientifica che si e' incrinato".

E aggiunge Gabrielli:  "Sono decine e decine gli esperti che ogni giorno vengono chiamati a fare previsioni: con tutto il rispetto per i membri della commissione grandi rischi, che ho convocato tra l'altro solo cinque volte, io sono preoccupato per tutti loro".

Parlando davanti alla commissione Ambiente della Camera dei deputati, Gabrielli ha quindi sottolineato la necessita' di varare una norma che consenta agli scienziati di lavorare serenamente e che a tal fine si e' rivolto anche al governo per un eventuale decreto legge.

Il capo della protezione civile ha poi affermato che quello che gli interessa "sono le conseguenze della sentenza sul sistema" e ha aggiunto: "se c'e' qualcuno che ha truccato le carte allora paghi".

Gli onorevoli dell'Udc, Pierluigi Mantini e Armando Dionisi commentanocosì l'audizione di Gabrielli: 

 "Dall'audizione del Capo della Protezione Civile prefetto Gabrielli e' emersa la necessita' condivisa di garantire l'autonomia tecnica e scientifica della Commissione Grandi Rischi che e' organo indispensabile per il Paese nelle politiche di prevenzione e ha ribadito la proposta, gia' oggetto di un'interrogazione al governo, dell'introduzione di un preciso codice o protocollo per la corretta comunicazione istituzionale nelle situazioni di grave rischio da possibili calamita'.

E' chiaro che la responsabilita' finale della comunicazione e' e deve essere politico-amministrativa e non tecnica.

All'epoca dei fatti dell'Aquila la responsabilita' politica era dell'allora Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso.

Siamo favorevoli all'immediata tutela da parte dell'Avvocatura di Stato della Commissione Grandi Rischi e degli organi tecnici che stabilmente lavorano per lo Stato".

 


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