Sentieri del Parco Majella: lettera aperta dei dipendenti a difesa dell'operato dell'ente

06 Settembre 2012   16:55  

I dipendenti del Parco nazionale della Majella difendono l'ente dalle accuse di un turista che ha denuciato la condizione pessima della rete sentieristica:

''Forse in questi momenti di contingenza economica è più facile, o, addirittura, gratificante sparare a zero su tutto quello che riguarda il lavoro pubblico.

La crisi, il non riuscire ad arrivare a fine mese, trovano sfogo nel buttar benzina su cose che di fatto poi ci appartengono e meriterebbero in quanto nostre giuste e attente valutazioni.

L’articolo del 24 agosto 2012 a firma di Angelantonio Rosato purtroppo non può far altro che continuare ad alimentare il solito luogo comune dell’inefficienza degli Enti Pubblici e, in questo caso, quella ascrivibile all’Ente Parco Nazionale della Majella.

Luoghi comuni, ironie da bar, che suscitano in definitiva, anche per i lettori ed appassionati di montagna, soltanto tristezza.

Crediamo che prima di esprimere giudizi, sarebbe utile analizzare con ragionevole oggettività, le azioni e gli operati di ogni Amministrazione Pubblica, con cognizioni, anche basilari, sui processi e le attività svolte. Soltanto in questo modo si potrebbe veramente intervenire nella Pubblica Amministrazione per poi premiare gli Enti virtuosi e riformare dove necessario.

Chiaramente vorremmo portare all’attenzione di chi legge l’attività svolta dal Parco della Majella, augurandoci che l’autore dell’articolo denigratorio del 24 agosto 2012 possa imparare, per il futuro, a documentarsi meglio prima di ghettizzare e offendere l’operato di un Ente, e quindi dei suoi dipendenti, che con passione e tenacia quotidianamente danno il massimo nel proprio lavoro.

Oltre 74.000 ettari per 52 dipendenti, pari a 1 persona per più di 1.400 ettari. Questa macchina definita “affollata”, dopo i tagli alla spesa ed alla dotazione organica, stabiliti dalle normativa intervenuta in materia di finanza pubblica riesce a svolgere tutte le attività ed servizi descritti sul portale del Parco (www.parcomajella.it) nella sezione “Trasparenza, Valutazione e Merito”.

Oltre alla struttura minima da Pubblica Amministrazione , nell’organizzazione dell’Ente Parco sono presenti Uffici strettamente attinenti le funzioni istituzionali di Legge riassumibili nel settore tecnico – naturalistico e nel settore tecnico – urbanistico.

Abbiamo in carico la gestione e la manutenzione di due Giardini Botanici e di cinque aree faunistiche, delle sedi dell’Ente a Sulmona, ospitata presso la Badia Morronese in comodato d’uso gratuito e restaurata grazie al decisivo intervento dell’Ente, e Guardiagrele e delle varie strutture ricettive che l’Ente Parco nel corso degli anni ha realizzato, nonché di tutti i comandi del Corpo Forestale (CTA). In merito a quest’ultimo, sulla base di espressa indicazione di legge l’Ente provvede anche a tutte le spese di funzionamento relative alle sorveglianza del territorio del Parco.

E’ da precisare che l’Ente è stato istituito con DPR del 5 giugno 1995, che i concorsi per “affollarlo” sono stati banditi nel 1998 e i vincitori sono entrati in servizio nel corso dell’anno 2000: non si capisce da dove derivi il concetto di ventennio di funzionamento atteso che 2012 – 2000 = 12.!!!

Sull’articolo del 24 agosto 2012 si fa della sciocca ironia sullo stato della rete sentieristica. Ci teniamo a evidenziare che già oltre 400 km di una rete sentieristica che si sviluppa su una quota media di 1.500 mt s.l.m. ed in territorio caratterizzato, per la sua morfologia, non da vaste praterie ma da valli, canyon e vette che rendono unico il paesaggio della Majella, è dotato di segnaletica orizzontale.

Abbiamo comunque pubblicato sul portale dell’Ente Parco Majella la carta aggiornata della rete sentieristica e lo stato di ogni singolo sentiero al fine di non creare disagi agli escursionisti.

Ricordiamo che ogni buona escursione, per la sua riuscita, presuppone conoscenze di base sull’attività di montagna nonché la preventiva informazione sullo stato del percorso da seguire.

Queste ultime sono state messe a disposizione sia attraverso il portale istituzionale dell’Ente sia nei vari Centri Visita e informazioni dislocati sul territorio del Parco. Inoltre stiamo geo-referenziando tutta la rete in modo da poter offrire, nel prossimo futuro, all’escursionista anche la possibilità di utilizzare le tracce di ogni singolo sentiero su apparecchi GPS e/o su telefoni palmari.

Sempre restando nell’ambito della sentieristica stiamo realizzando anche una rete per mountain-bike e per cavalli . Segnare un sentiero non è come fare la segnaletica orizzontale su una strada asfaltata, richiede più tempo e più forza lavoro.

Saremo ben lieti un sabato o una domenica, fuori dall’orario di servizio, di accompagnare il Sig. Angelantonio Rosato con noi sulla Montagna Madre a realizzare qualche chilometro di segnatura, portandoci dietro tutta l’attrezzatura sulle spalle, rispettando ovviamente, gli obblighi relativi alla sicurezza, in modo tale che egli possa verificare direttamente sul terreno il tipo di lavoro che facciamo e magari ricevere preziose indicazioni e non additarci di fatto come dei parassiti.

Per quanto riguarda i contratti di collaborazione esterna, è vero, essi riguardano progetti LIFE.

Precisiamo che l’Ente è capofila, e , quindi, coordinatore di altri soggetti pubblici e privati di due progetti, ovvero del LIFE WOLFNET, riguardante il lupo appenninico ed il LIFE COORNATA, riguardante il camoscio d’Abruzzo. Tali progetti, validati prima dal Ministero dell’Ambiente e successivamente ammessi a finanziamento dall’Unione Europea all’interno dei programmi LIFE, prevedono per la loro realizzazione l’utilizzo di personale esterno ad integrazione della “folla” di professionalità già presenti nell’organizzazione dell’Ente.

E’ evidente che le attività dei settori scientifici richiedono l’intervento professionale di figure specializzate in determinati ambiti settoriali. Non esiste la figura del biologo tuttologo, salvo qualche raro esempio genio consegnatoci dalla storia, e, pertanto, per la realizzazione dei progetti è giocoforza fare ricorso, in maniera temporanea, a specialisti della materia.

E’ come andare dallo specialista: l’oculista sicuramente conosce l’apparato digerente ma certamente non può curarlo adeguatamene come il gastroenterologo!!!!

Teniamo a sottolineare che grazie alla capacità progettuale dell’Ente Parco, si è riusciti a creare, se pur a tempo determinato, ulteriori posti di lavoro in un periodo non certo favorevole per l’occupazione. Per quanto attiene la spesa per le collaborazioni esse ammontano complessivamente ad euro 479.394,43 e non 405.382,00, indicato dal Sig. Rosato.

L’Ente Parco, per sua natura di soggetto pubblico, deve seguire, comunque, un’etica pubblica rispettando in primis la Legge per poi pretendere il rispetto da parte dei cittadini. Ciò premesso è normale che l’Ente provvede al pagamento dei contributi previdenziali e dei restanti oneri a suo carico per i contratti di lavoro stipulati. Gli importi suddetti comprendono anche tale spesa ovvero sono finanziati dall’Unione Europea anche gli oneri riflessi a carico dell’Ente.

Tutto ciò comporta che al collaboratore spetta, in termini di retribuzione netta, circa il 40 % dell’intera spesa, che, peraltro, deve essere riferita ad un orizzonte pluriennale dei tre anni di durata di ciascun progetto.

Si sottolinea, sommessamente, che per quanto sopra, viene a generarsi anche un meccanismo finanziario “curioso” che permette all’Ente di drenare risorse comunitarie a vantaggio del sistema previdenziale italiano atteso che non esiste una super - INPS Europea.

Ulteriore aspetto è che i contratti, prima di poter essere efficaci ovvero richiedere al collaboratore di iniziare la sua attività, sono stati, per Legge, sottoposti al controllo della Corte dei Conti che, analizzati tutti gli atti, non ha sollevato alcuna osservazione per quanto attiene la procedura seguita e la congruità della spesa.

Siamo coscienti, senza voler diventare arroganti, di ammettere che tutto è migliorabile ed ottimizzabile, ma non ci stiamo alla corsa a screditare l’attività della Pubblica Amministrazione, e soprattutto quella dell’Ente Parco Nazionale della Majella nel più ampio obiettivo di un suo ridimensionamento e con l’illusorio, a questo punto, obiettivo di ridurre la spesa pubblica.

Continueremo con passione a fare il nostro lavoro, aperti alle critiche costruttive, con lo stesso sentimento che quotidianamente ci manda avanti: l’amore per il territorio per il quale lavoriamo e non certo per il compenso, che potrete facilmente verificare su internet, sperando che questa volta l’analisi sia un po’ più seria.

I dipendenti dell’Ente Parco Nazionale della Majella:

ANGELUCCI SIMONE, ANTONUCCI ANTONIO, CARDUCCI DIMITRI, CAROZZA GIUSEPPE, CHIAVERINI GABRIELLA, COLAMARINO ELENA, COLETTI GIAMMARTINO, CRIVELLI FRANCESCO, D’ALESSANDRO DINO, DI MARTINO ANGELINA, DI MARTINO LUCIANO, DI MASCIO ROSALBA, DI MATTEO EDGARDO, DI PADOVA CONCETTA, DI SANTO MARCO, FAZIO NINO, FORCONE JOHN, MADONNA LUCA, MARCANTONIO GIUSEPPE, MASCIARELLI ASSUNTA, MONACO GIUSEPPE MAURIZIO, MONACO STEFANIA, PIETROPAOLO ANGELO, PITASSI RAFFAELE, QUARANTA MARIA GRAZIA, SANTUCCI GABRIELE, SCALZITTI NICOLA, SPERA MARIANO, TINARI LUCIA, TROZZI ANGELA, TUDINI MASSIMO, VITALE DONATELLA.


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