Sequestrati oltre 6,6 milioni di giocattoli e bigiotteria potenzialmente dannosi

05 Marzo 2015   15:34  

Dopo il carnevale, occasione per la quale imprenditori disonesti si apprestavano ad “inondare” il mercato con oltre 7 milioni di articoli e giocattoli rigorosamente “made in China” e privi dei necessari certificati di conformità, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sono “tornati alla carica” contro il mercato del falso.

Grazie ad un primo sequestro operato nei confronti di alcuni negozi dell’Esquilino che commercializzavano prodotti di bigiotteria, ricercatissimi soprattutto dal pubblico più giovane, le Fiamme Gialle del I Gruppo Roma, esaminando la documentazione contabile, sono risaliti ai siti di stoccaggio della merce, ubicati in fatiscenti locali all’interno di via dell’Omo, nella periferia orientale della Capitale, ove hanno rinvenuto, e cautelato, 6,5 milioni di prodotti, sprovvisti della marchiatura "CE" ovvero con un logo difforme da quello prescritto dalla normativa comunitaria, certamente idoneo, però, ad ingannare il consumatore finale sul possesso dei requisiti prescritti in tema di sicurezza.

Anche in questo caso a rimetterci sarebbero stati i consumatori, soprattutto per il possibile impiego – allo stato in fase di accertamento con i competenti laboratori della Camera di Commercio – di materiali allergenici come il nichel.

In altri due servizi, condotti parallelamente nei confronti di un rivenditore di materiali elettrici di Roma e Fiumicino, sono stati sequestrati 95.000 componenti elettronici e 23.000 giocattoli contraffatti, importati dalla Cina.

Due imprenditori cinesi sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per la vendita di materiale contraffatto e la ricettazione, mentre 4 loro connazionali sono stati segnalati alla Camera di Commercio per le sanzioni amministrative previste in tema di “made in Italy” e di marchiatura “CE”.

E’ di 2 immobili, 4 autovetture, conti correnti, orologi, contanti e gioielli, per un totale di 1,8 milioni di euro, l’ammontare dei beni definitivamente confiscati dalla Corte di Cassazione a cinque membri di una famiglia cinese dediti all’importazione e alla commercializzazione di merci contraffatte e/o non sicure.

I beni, già sequestrati nel 2013 dai militari del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, entrano così, in via definitiva, nella disponibilità dello Stato.

Dall’inizio dell’anno sono oltre 14 milioni gli articoli sottratti al mercato dell’abusivismo e del falso grazie all’attività del Comando Provinciale.


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