Sgombero case in zone P4 imposto da Cialente. Giuliante: "Un clamoroso ritardo di 4 anni"

20 Novembre 2013   14:03  

L'assessore regioanle alla protezione civile Gianfranco Giuliante stamane nel presentare la situazioen dell'Abruzzo in merito alla richeista di stato di emergenza per i danni da maltempo ha risposto anche in merito alla scelta, recente, del sindaco Massimo Cialente di sgomberare le case poste sulle aree alluvionali (P4)

"Arriva dopo diffide ripeturte. La Iurato glielo disse ripetutamente, così la Protezione civile regionale, e ora è in clamoroso ritardo, di ben 4 anni. Ci può essere un volume di pioggia come in Sardegna e in una situazione del genere, ci sarebbero state problematiche che neanche voglio pensare".

Il problema dello sgombero di quelle aree è effettivamente annosso e si intreccia con le rivendicazioni dei comitati, che quelle case non le vogliono proprio spostare.

Non solo, si intreccia anche con il tema delle vasche di luminazione che secondo il TAR non sono realizzazbili. Grandi serbatoi in cemento armato che servono a ridurre la portata di un corso d’acqua durante le piene, tramite lo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell’onda di piena.

Tre di queste vasche avrebbero dovuto essere costruite nel tratto corrispondente alla confluenza del fiume Raio con l'Aterno, nelle località di Pettino, Coppito, San Vittorino, Cansatessa e Sassa.

Un'opera “inutile e costosa” ha sentenziato il Tribunale. Il primo ad esultare il consigliere Roberto Tinari, che spiegava come con 10 milioni di euro si potrebbe risolvere il problema. 

Tinari, non senza contorsione però arrivò a sostenere, che alla luce di questa sentenza, si dovrà rivedere il sistema di classificazione delle zone ad alto rischio idrogeologico del comune dell'Aquila. Infatti se le vasche di espansione sono inutili, se per mettere in sicurezza l'Aterno (un fiume dalla portata d'acqua molto modesta) bastano in fondo opere di manutenzione ordinaria allora vuol dire che il rischio esondazione, dalle nostri parti, non è preoccupante. Almeno, non tanto da impedire la costruzione di casette o manufatti sul fiume.

Ora Cialente ha imposto lo sgobero forzoso, con buona bace di Tinari? "Tardi - è il commenta Giuliante.

Per fortuna però siamo ancora in tempo perché davvero si faccia questa pulizia. 

di Barbara Bologna


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