Si vota sullo stop ai #vitalizi, alla #Camera ultime battute - LA DIRETTA #BastaPrivilegi

Show Grillo, è questione morale. Malumori tra Dem. Ap-FI contrari

26 Luglio 2017   13:53  

L'Aula della Camera riprende l'esame della proposta di legge Richetti sui vitalizi.

E' prevedibile che oggi si arrivi al voto finale sul testo: bisogna ancora votare sessanta emendamenti riferiti ad una dozzina di articoli, oltre agli ordini del giorno.

Camera, ricalcolo non si applicherà a pensioni  - Il ricalcolo interamente su base contributiva dei vitalizi dei parlamentari non potrà "in nessun caso essere applicata alle pensioni in essere e future dei lavoratori dipendenti ed autonomi". Lo prevede un emendamento della commissione alla proposta di legge sui vitalizi presentato nell'Aula della Camera.

Dalla prossima legislatura i criteri anagrafici per la pensione dei parlamentari saranno quelli della legge Fornero. Lo prevede l'emendamento della commissione alla pdl Richetti approvato dall'Aula della Camera. Oggi il vitalizio viene maturato al compimento del sessantacinquesimo anno di età. L'adeguamento alla legge Fornero comporterà un aumento dei requisiti anagrafici richiesti per l'accesso all'assegno mensile.

Un altro emendamento prevede che sarà sospesa la prestazione del vitalizio per il parlamentare che sia chiamato a ricoprire un incarico "istituzionale per il quale la Costituzione o altra legge costituzionale prevedano l'incompatibilità".

Dopo settimane di bagarre, dietrofront e scontro tra Pd e M5S, alla Camera il ddl sullo stop dei vitalizi arriva ad un passo dal traguardo. Oggi, infatti, sarà il giorno del voto finale di un provvedimento che vede, di fatto, l'ok di Pd, M5S, Lega e Fdi ma anche di Sinistra Italiana e di Mdp. Una maggioranza trasversale, quindi, che tuttavia non abbassa la tensione tra Dem e pentastellati, impegnati nella sfida sulla paternità della legge. "Bene i voti del M5S, ma questa è una battaglia del Pd", sottolinea Matteo Richetti, primo firmatario del ddl. "Se la legge è in Aula è totalmente grazie a noi", attacca Danilo Toninelli mentre Beppe Grillo, come promesso, arriva in Aula nel pomeriggio ed assiste ad una parte del dibattito dalla tribuna. E il leader del M5S dà vita ad un piccolo show.

"L'abolizione dei vitalizi non è questione di politica ma morale. Che il Pd si prenda l'idea, non facciamo questione di copyright, bisogna dare un piccolo segnale a quelli fuori", spiega Grillo uscendo da un Parlamento che descrive come un mondo fuori dalla realtà. "Si scambiano i bigliettini, ci sono tonnellate di fogli...è qualcosa di psichiatrico perché se io parlassi in Aula dove non mi sente nessuno mi chiederei "perché sto facendo questo?"", sottolinea l'ex comico osservando che, a suo parere, anche democrazia "oggi sia una parola svuotata se non vota il 50% della gente". Grillo, sull'approvazione del ddl, si mostra ancora molto scettico.

"Al Senato sono anziani, cercheranno di bloccare tutto", spiega il leader M5S sottolineando come non tornerà in Aula: "tanto sappiamo come va a finire...". Eppure, alla Camera, l'asse a favore del ddl Richetti sembra a prova di bomba.

Il gruppo Pd, in mattinata, si riunisce in assemblea annunciando il "sì compatto di una legge che rivendichiamo con forza", spiega Il capogruppo Ettore Rosato. Ma, nel corso della riunione, qualche malumore non manca con Michele Bordo e Maino Manchi, ad esempio, che criticano la "deriva grillina" presa dal Pd con il provvedimento. Una legge che, oltre all'ira degli ex parlamentari, vede la contrarietà dei centristi e di FI. "Il Pd si sta intestando un abominio", attacca il capogruppo Renato Brunetta anche se, sul voto finale, l'ordine di scuderia sarebbe quello dell'astensione per evitare di apparire una forza pro-casta. E, tra gli azzurri c'è anche chi, come Maria Stella Gelmini - tra i firmatari della proposta - potrebbe anche votare sì. L'ok finale, comunque, non sembra in discussione.

E se al Senato il ddl passasse, dalla prossima legislatura l'assegno ai parlamentari sarà più light e arriverà più tardi, equiparando deputati e senatori ai dipendenti pubblici. Il sistema contributivo - con tanto di legge Fornero - varrà anche agli ex parlamentari mentre la legge si applicherà anche alle Regioni. Su quest'ultimo punto, tuttavia, resta l'ombra dell'incostituzionalità. Le norme, si legge nel ddl, rientrano nel "coordinamento di finanza pubblica" che è competenza dello Stato. Eppure, secondo Brunetta, il punto "è volutamente incostituzionale" per far si che, alla fine, la Consulta bocci la legge.


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