Silvi, donna vittima di una sequestro-lampo: forse c'è stata anche violenza sessuale
Un incubo viussuto da una giovane albanese e il suo compagno, per la violenza subita da due connazionali.
I due sono entrati in casa della ragazza, hanno picchiato l’uomo che vive con lei poi l’hanno costretta a salire su un’auto, tenendola in ostaggio per cinque ore.
Il tutto è accaduto a Silvi, intorno alle 6 di ieri mattina.
È stata lei stessa a chiamare il 112 per chiedere aiuto. Sotto choc, la giovane è stata ascoltata in caserma e ha avuto anche forti difficoltà a ripercorrere l’accaduto, arrivando quasi a perdere i sensi.
Ora i due malviventi sono ricercati dai Carabinieri per sequestro di persona, lesioni personali e anche il sospetto della violenza carnale
Dopo essersi ripresa nel raccontare l'accaduto la donna avrebbe raccontato di aver subìto anche violenza sessuale dai sequestratori. Tuttavia, i carabinieri stanno cercando riscontro.
La giovane è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Atri. Per il suo compagno un ragazzo tunisino di 30 anni, che è stato anche minacciato con la pistola, si tratta di lesioni non gravi invece, per il convivente della donna.
La coppia vive in via Saline, nel quartiere Piomba, e la donna ha lavorato come barista in città.
I due connazionali sarebbero proprio clienti di questo bar e, qualche volta, in passato, le avrebbero fatto delle avances.
Qualcuno ritiene che i due albanesi puntassero a farle lasciare il suo uomo. È stato lo stesso tunisino ad aver parlato ai carabinieri di ragioni di questo tipo.
Tuttavia l'ipotesi sentimentale, almeno per ora, non convince gli inquirenti che infatti stanno sondando ogni pista, cercando anche di capire se questo gesto sia in qualche modo legato ai circuiti malavitosi e allo spaccio di droga.
Le indagini, che proseguono senza sosta, sono condotte dai carabinieri della stazione di Silvi, agli ordini del maresciallo Antonio Tricarico, con il coordinamento del capitano Domenico Calore della compagnia di Giulianova. Sul caso è al lavoro il pm Irene Scordamaglia.
