Simone Daita, possibili prove del pestaggio: prelevate cartelle cliniche in ospedale

05 Marzo 2015   12:00  

Possibile svolta nelle indagini relative all'episodio che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha visto finire in coma farmacologico dopo un pugno il 52enne di Chieti Simone Daita.

Gli inquirenti hanno richiesto agli ospedali di Chieti e Pescara l cpie delle cartelle cliniche dell'uomo, al fine di confrontarli con i dati dell'ispezione personale eseguita nei giorni scorsi sul 23enne per ora unico indagato per le lesioni riportate da Daita, tuttora in lotta tra la vita e la morte presso lo "Spirito Santo" di Pescara.

La comparazione permetterà agli inquirenti di capire forse definitivamente se si sia effettivamente trattato di pestaggio, come sembrerebbero indicare le varie fratture sul volto di Daita, sia pure circoscritta secondo gli investigatori ad un paio di persone.

Mancano, tuttavia, testimonianze che possano confermarlo, essendo quelle sinora al vaglio della polizia tutte concordanti con quella sostenuta dall'indagato. Gli accertamenti eseguiti, inoltre, hanno confermato che la telecamera di sorveglianza sita presso il luogo dell'episodio era effettivamente guasta dai primi di febbraio, e non vi è stata manomissione.


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