Sindaco Alessandrini: "Non mi Dimetto, ho firmato l'ordinanza quando mi è stata sottoposta..."

15 Ottobre 2015   14:11  

"Non mi dimetto. Ho firmato il testo dell'ordinanza il 3 agosto scorso perché mi è stata sottoposta quel giorno e perché sapevo, con ampia buona fede, che si trattava soltanto di un tecnicismo procedurale, senza riflessi sulla salute pubblica. Oggi comunque non lo rifarei ".

Così il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ha spiegato, in conferenza stampa a Palazzo di Città, la gestione della vicenda relativa all'ordinanza di divieto di balneazione, seguita allo sversamento di 30 mila metri cubi di liquami in mare, causato dalla rottura delle condutture fognarie di via Raiale il 28 luglio scorso.

Solo il 3 agosto sarebbe stata emessa l'ordinanza di divieto di balneazione, retrodatata al primo e contestualmente revocata attraverso una ulteriore ordinanza.

"Abbiamo risolto il problema il giorno dopo il guasto - ha detto il sindaco -. Già il primo agosto il mare era pulito e dunque non ci sono mai stati problemi per la tutela della salute pubblica".

Alessandrini, invece, ha preferito non commentare le indiscrezioni relative al mutamento della versione dei fatti fornita in Procura al pm Anna Rita Mantini: inizialmente avrebbe sostenuto di avere firmato l'ordinanza il primo agosto e il giorno successivo, dopo essere stato messo davanti alle conversazioni intercettate dagli inquirenti, avrebbe ammesso di avere firmato l'ordinanza il 3 agosto retrodatandola al primo.

"C'è un procedimento in corso - si è limitato a dire Alessandrini - e non è questa la sede per affrontare certi argomenti".

Alessandrini ha poi ripercorso tutte le tappe della vicenda ed è passato al contrattacco definendo "strumentali le accuse e le richieste di dimissioni avanzate dall'opposizione".

Si è scagliato contro il M5s, che ieri gli aveva chiesto un passo indietro, anche in considerazione del cognome che porta. Un evidente riferimento al padre, giudice ucciso da Prima Linea negli anni Settanta.

"Sono polemiche volgari e inaccettabili, che investono la mia famiglia e la mia persona - ha rimarcato il sindaco -. Non c'è nulla di più violento che chiamare in causa persone che non ci sono più e non possono difendersi".

Alessandrini ne ha avute anche per il centrodestra: "Prima di ergersi a moralizzatori pensassero alle secche finanziarie in cui ci hanno lasciato e all'inattendibilita' dei bilanci che ci hanno fornito".


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