Sit-in lavoratori petrolio a Pescara. In Abruzzo 3000 addetti settore, 200 i dipendenti a rischio

07 Marzo 2016   10:59  

Oltre 500 persone hanno dato vita a Pescara, in piazza della Rinascita, a un sit-in per chiedere alla Regione Abruzzo e al Governo l'apertura dello stato di crisi nel settore petrolio ed energia.

In Abruzzo, sui circa tremila addetti del settore, a rischio i posti di duecento per i quali sono state aperte procedure di mobilità.

Senza contare l'indotto.

Davanti ai rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil i manifestanti hanno esposto cartelloni e foto per mostrare come le pessime condizioni delle acque, in Abruzzo, non siano legate all'estrazione di gas e petrolio.

Presenti molti dipendenti delle aziende colpite dalla crisi, causata principalmente dal crollo del prezzo del petrolio al barile: rischiano il licenziamento 101 dipendenti di BakerHughes, 48 di Halliburton e 37 di Weatherford.

"Altri posti sono stati persi -dice Dario Cassano, esponente Cgil alla Baker- Oggi non voglio sentir parlare di trivelle, referendum e Ombrina, siamo qui per chiedere l'apertura dello stato di crisi".


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