Situazione ocupazionale, Cisl FP: "In Abruzzo 31mila occupati in meno rispetto al 2012"

"Estremo bisogno di rilancio delle politiche industriali"

04 Dicembre 2013   15:53  

Riceviamo e pubblichiamo dalla Cisl FP Abruzzo-Molise in merito alla situazione occupazionale dell'Abruzzo:

Siamo a 31.000 occupati in meno rispetto allo scorso anno, 8.000 in meno rispetto al secondo trimestre di quest'anno: sta diventando drammatica la situazione del lavoro in Abruzzo.

I dati ufficiali Istat, relativi al terzo trimestre di quest'anno, dicono ancora che il tasso di occupazione scende di quasi 4 punti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; i disoccupati, oggi, sono esattamente il doppio, 64.000 mila, contro i 32.000 del 2008, l'anno che segnò l’inizio di questo lungo periodo di crisi.

La forte flessione del numero degli occupati fa scendere il tasso di attività, che mette insieme le persone che lavorano e quelle che stanno cercando un lavoro: è un indicatore importante, che spiega quanti abruzzesi, occupati o disoccupati, sono comunque interessati al lavoro. Diminuiscono gli attivi e, di conseguenza, crescono gli inattivi: i dati Istat raccontano che 4 cittadini abruzzesi su 10 non hanno un lavoro e non lo stanno cercando. Crescono certamente le persone sfiduciate, i giovani che non studiano e non lavorano, ma probabilmente si allarga anche l'area del sommerso, come evidenziato anche dai dati degli Organi Ispettivi del Ministero del Lavoro.

In questa situazione cresce e diventa centrale il ruolo degli ammortizzatori sociali, che comunque garantiscono un reddito minimo a chi ha perso, definitivamente o temporaneamente, il posto di lavoro. Sono 43.000 mila i cittadini abruzzesi che hanno potuto contare, nei primi 6 mesi di quest'anno, su di un trattamento di cassa integrazione o disoccupazione. Ma anche qui non mancano problemi: per gli ammortizzatori in deroga (riservati ai lavoratori delle piccole imprese, artigiane e commerciali) i fondi si sono esauriti al 31 agosto scorso ed il sindacato sta sollecitando parlamentari e Governo per garantire la copertura di tutti gli interventi fino al 31 dicembre prossimo.

Queste misure non sono però sufficienti. E' certamente apprezzabile il varo del nuovo programma Lavoro Subito da parte della Regione Abruzzo, ma come Cisl riteniamo che sia assolutamente necessario un forte impulso, a livello nazionale, per il rilancio di nuove politiche industriali, per l'attuazione di investimenti necessari a creare occupazione, per garantire un livello dignitoso di prestazioni sociali, per rifinanziare la cassa integrazione, le politiche attive del lavoro ed i contratti di solidarietà, che si stanno rivelando uno strumento efficace per difendere l’occupazione nei posti di lavoro.

Alla Regione chiediamo di farsi parte attiva con il Governo sugli ammortizzatori e di dare immediato avvio al finanziamento delle aree di crisi della Val Vibrata, Val Sinello e Val Pescara trovando le risorse necessarie e sufficienti, come concordato nella recente riunione del Comitato di Sorveglianza dei Fas.

Abbiamo bisogno di una finanziaria coraggiosa che riduca le tasse al lavoro ed alle pensioni e premi gli investimenti. Abbiamo bisogno di una finanziaria che rilanci i consumi interni e le ripresa e non di timidi tentativi di cambiamento che non determino una profonda inversione di tendenza in grado di far crescere una fiducia che va lentamente scomparendo tra la gente.

Per questo come Sindacato continueremo a mobilitarci, a partire dalla manifestazione regionale unitaria del 14 dicembre prossimo, che vedrà migliaia di lavoratori abruzzesi sfilare per le vie di Pescara in difesa dei salari, stipendi, pensioni e per il rilancio delle politiche sociali e dell’occupazione.


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