Sixty, salta l'incontro con il Ministero. Cresce la rabbia e i dipendenti occupano la sede

14 Settembre 2012   19:44  

E' saltato l'incontro previsto oggi a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Sixty.

 

C'è rabbia composta tra i dipndenti, che stanchi di mancate risposta, hanno occupato pacificamente lo stabilimento.

Questa volta l'occupazione, a differenza di quella della scorsa settimana dello show room aziendale (con i due rsu Cgil che vi si sono barricati per tre giorni e quattro notti), è stata decisa di concerto con le segreterie sindacali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uilta Uil e durerà soltanto per la giornata di ogg

Ai primi di settembre alcuni operai dello stabilimento di Chieti che produce i marchi Miss Sixty ed Energie, ma anche gli altri brand del gruppp, da Killah a Murphy&Nye e RefrigiWear, non ottenendo nessuna risposta sulle intenzioni della nuova proprietà avevano occupato il tetto della fabbrica.

 

La cassa integrazione scadrà a marzo. Ora si attende la prossima riunione già convocato.

Sindacati e operai avevano più volte chiesto chiarezza al nuovo proprietario, Crescent Hide Park, sul piano industriale e sullo stato di avanzamento dell’accordo con le banche per la transazione sul debito da circa 300 milioni di euro del gruppo moda.

Dietro la protesta si nasconde il timore crescente dei 414 lavoratori che la crisi del gruppo finisca con la chiusura dello stabilimento teatino, andando oltre i 170 esuberi previsti dall'ultimo piano industriale.

 

All’incontro, richiesto dal presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio, dal sindaco di Chieti Umberto Di Primio, e convocato da Giampiero Castano, responsabile del Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione, a cui erano sono stati invitati anche l’amministratore delegato di Sisty spa Pietro Bongiovanni e le Segreterie nazionali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uilta Uil, è stato annullato perché il ministero ha saputo all'ultimo minuto che nessuno della proprietà, la società d'investimenti panasiatica Crescent Hyde Park, si sarebbe presentato.

Dietro la protesta si nasconde il timore crescente dei 414 lavoratori che la crisi del gruppo finisca con la chiusura dello stabilimento teatino, andando oltre i 170 esuberi previsti dall'ultimo piano industriale.

Ai primi di settembre alcuni operai dello stabilimento di Chieti che produce i marchi Miss Sixty ed Energie, ma anche gli altri brand del gruppp, da Killah a Murphy&Nye e RefrigiWear, non ottenendo nessuna risposta sulle intenzioni della nuova proprietà avevano occupato il tetto della fabbrica.

Sindacati e operai avevano più volte chiesto chiarezza al nuovo proprietario, Crescent Hide Park, sul piano industriale e sullo stato di avanzamento dell’accordo con le banche per la transazione sul debito da circa 300 milioni di euro del gruppo moda.

 


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