Smascherata organizzazione che vendeva false cittadinanze, 17 denuncie

14 Agosto 2013   13:52  

 False cittadinanze italiane in cambio di denaro.
La compravendita e' stata smascherata dalla Squadra Mobile di Teramo che ha passato in rassegna numerose pratiche giacenti presso i comuni teramani relative al riconoscimento dello status civitatis italiano da parte di cittadini stranieri, che aveva gia' consentito nel 2010 di denunciare alla locale Procura della Repubblica ben 172 persone.
Ora sono stati individuati e denunciati altri 17 neo cittadini italiani accusati di falso in ordine alla documentazione prodotta ai vari comuni.

La vicenda ruota intorno alla richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana da parte di cittadini brasiliani che nel loro albero genealogico risultano discendere da avi italiani emigrati all'estero, soprattutto verso l'America Latina, tra la meta' del XIX secolo ed il primo trentennio del XX secolo.

La polizia nell'analizzare le numerose pratiche aveva inviato presso l'Ambasciata d'Italia in Brasile, l'elenco di tutti i cittadini brasiliani che avevano ottenuto la cittadinanza italiana, al fine di riscontrare in quegli atti la presenza di eventuali legalizzazioni e, soprattutto la presenza delle previste attestazioni di non rinuncia, rilasciate ai beneficiari dello status.

Dal confronto tra i nominativi dei beneficiari dello status inseriti nell'elenco in mano alla Squadra Mobile con i nominativi contenuti negli elenchi pervenuti dall'Ambasciata d'Italia in Brasile, e' risultato che 17 neo cittadini italiani sono perfettamente sconosciuti.
L'attivita' investigativa ha evidenziato in modo chiaro il ruolo determinante svolto da un neo cittadino italiano D.O.C.K. di anni 41 nato in Brasile e residente nel Regno Unito.

L'uomo risulta segnalato anche dalle autorita' di polizia inglese, per far parte di un'organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in Gran Bretagna.

L'attivita' investigativa ha acclarato che il 41enne percepiva un compenso illecito di novemila sterline per far ottenere ai propri connazionali la falsa documentazione attraverso la quale gli stessi, ottenuta la cittadinanza italiana ed il passaporto, si trasferivano in Gran Bretagna.


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