Soppressione dei tribunali, il 13 settembre si avvicina...

10 Settembre 2013   10:17  

Dopo una lunga battaglia politica, nonostante lo strenuo impegno di politici di ogni colore e grado, il tribunale di Penne chiuderà per sempre i battenti il 13 settembre prossimo e il servizio sarà accorpato alla sede centrale di Pescara.

A Penne non chiuderà invece l’Ufficio del giudice di pace, in quanto il Comune come consente la riforma, si accollerà le spese le spese di funzionamento, di circa 100mila euro l'anno, e trasferirà quattro dipendenti comunali.

Analogo destino per le altre sedi giudiziarie distaccate come Atessa (tribunale di Lanciano), Atri e Giulianova (tribunale di Teramo), Ortona (tribunale di Chieti), San Valentino Abruzzo Citeriore (Tribunale di Pescara).

E' l'effetto della riforma della "geografia giudiziaria" che prevede in Italia il taglio di 947 uffici giudiziari, 30 tribunali, 30 procure, 220 sezioni distaccate e 667 sedi di giudice di pace, 7.300 i dipendenti trasferiti, insieme a 2.700 magistrati. Con un risparmio che dovrebbe ammontare a 80 milioni di euro, più le spese per acqua, luce e gas delle sedi.

I quattro tribunali minori abruzzesi ovvero Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto dovrebbero invece chiudere il 13 settembre 2015.

Ma si spera nei ricorsi al Tar degli ordini degli avvocati. E nel referendum abrogativo che ad agosto il Consiglio regionale abruzzese ha proposto ed approvato e che chiede appunto l'abrogazione della norma che fissa la soppressione dei tribunali minori di Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano.

Accorpare Lanciano a Chieti, si argomenta, avrebbe un costo enorme per la realizzazione di una nuova struttura nel capoluogo teatino, oltre a provocare disagi inevitabili per l'accesso alla giustizia.

Lanciano e' sede di una delle tre Corti d'Assise abruzzesi (le altre due sono a Chieti e L'Aquila) e sarebbe anacronistico perdere questo presidio cosi' importante, senza poi dimenticare che oggi il tribunale frentano ha competenza sul distretto industriale della Val di Sangro, fulcro nevralgico del tessuto produttivo italiano'.

La riforma della geografia giudiziaria ha però intanto passato il vaglio della Corte Costituzionale secondo cui la revisione della geografia giudiziaria non pone un limite all'accesso alla giustizia, anzi è costruita per garantire una giustizia più efficace ma allo stesso tempo,nel prevedere una riduzione degli uffici giudiziari,è bene garantire la permanenza del tribunale nei comuni capoluogo di provincia.

Giustizia, Cgil Cisl Uil pronte alla mobilitazione

“Dal Ministro nessuna risposta, dal 14 settembre rischio caos organizzativo nei Tribunali d’Italia”

“La riforma della geografia giudiziaria rischia di gettare la Giustizia nel caos organizzativo dal prossimo 14 settembre”.

Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa esprimono forte preoccupazione dopo l’incontro di ieri sera con la titolare del dicastero di via Arenula, Anna Maria Cancellieri, e preparano la mobilitazione: “Il ministro si è dimostrato indisponibile a mettere mano ad una riforma che così com’è non può funzionare e questo anche per l’incapacità e la chiusura a qualsiasi confronto da parte dell’amministrazione.

Come diciamo da tempo questa riforma non risolverebbe nessuno dei ritardi strutturali del sistema”.

“Abbiamo chiesto con forza un rinvio funzionale e meramente tecnico del riordino proposto dal Governo, ritenuto indispensabile per risolvere i problemi organizzativi” rimarcano le categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil. “Ma soprattutto abbiamo chiesto di iniziare insieme una seria riorganizzazione dell’amministrazione giudiziaria, segnalando l’attuale inesistenza di un sistema di corrette relazioni sindacali con i vertici amministrativi del Ministero, che non siamo più disposti a tollerare”.

Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa hanno preannunciato al Ministro la presentazione di una vera e propria piattaforma sulla Giustizia.

“Per fare una riforma vera non basta chiudere o riaprire temporaneamente tribunali, non bastano deroghe o provvedimenti improvvisati come quelli che bloccano addirittura la mobilità volontaria distrettuale.

Serve un disegno organico che tenga insieme modernizzazione del sistema e valorizzazione delle professionalità del personale giudiziario, già fortemente penalizzato dall’esercizio delle proprie funzioni in condizioni disagiate ed in assenza della corresponsione degli emolumenti dovuti (FUA, buoni pasto, straordinari)”.

“Al tavolo del ministro abbiamo portato proposte concrete” sottolineano ancora Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa: “un piano di riorganizzazione degli uffici che metta al centro il servizio, aggredisca i nodi veri del problema e che punti sul processo telematico, sulla digitalizzazione, sui programmi di controllo di gestione.

E poi che scommetta sulle professionalità interne e su un piano di reclutamento adeguato anche attraverso la copertura delle 8.000 carenze di organico”.

“Su questi punti nessuna risposta dal Ministro” concludono le tre federazioni che annunciano “iniziative di protesta già dai prossimi giorni”: si inizierà con volantinaggi davanti alle Prefetture, ai Tribunali dei capoluoghi di provincia ed alle sezioni distaccate per informare cittadini e lavoratori.

Le iniziative saranno accompagnate da conferenze stampa indette a livello locale.

Manifestazioni regionali in contemporanea davanti alle Corti di Appello e alla sede del Ministero della Giustizia sono previste poi per la giornata del 20 settembre.''

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore