Soprintendenza Archeologica, Cisl: “No al trasferimento dei dipendenti”

27 Gennaio 2016   11:18  

La decisione del Governo di localizzare a Chieti, e non all'Aquila, la nuova Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio (Abeap) rischia di avere pesanti ripercussioni anche sul personale in servizio. Il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha aperto, infatti, una procedura di mobilità territoriale interna, su base volontaria, per soddisfare le esigenze funzionali degli istituti presenti nella regione Abruuzzo”.

A sottolineare gli scenari negativi, relativi alla nuova riforma in atto nei Beni culturali, che segue di appena un anno la precedente riforma, sono Elvezio Sfarra, responsabile regionale Fp -Cisl Beni culturali e responsabile Cisl dell'Aquila e Michele Tosches, responsabile Fp- L'Aquila.

“La scelta di Chieti quale sede unica, che accorpa di fatto la Sovrintendenza Archeologica e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, quest'ultima presente attualmente all'Aquila”, affermano Sfarra e Tosches, “pone un problema logistico sulla riorganizzazione di tutto il personale. Il ministero dei Beni culturali, con un atto ufficiale del 25 gennaio, ha individuato un percorso di attuazione della mobilità volontaria per tutti i dipendenti degli uffici abruzzesi che fanno capo al settore dei beni culturali.

Il punto di caduta è nel fatto che non sarà semplice, per il personale, aderire alla richiesta di mobilità poiché non è stata fatta, ad oggi, una precisa ripartizione della collocazione di tutti gli uffici che compongono le diverse Sovrintendenze”.

“E' necessario, pertanto”, proseguono Sfarra e Tosches, “un confronto tra i capi degli istituti dei Beni culturali e i sindacati per definire al più presto una griglia organizzativa, relativa ai vari servizi e alla loro organizzazione sul territorio, per dare modo al personale di avere punti di riferimento che possano indirizzare la loro scelta.

L'impegno di tutti dovrà essere quello di evitare al massimo mobilità selvagge, che non comporterebbero un miglior funzionamento, ma soltanto disagi e penalizzazioni per dipendenti.

Chiediamo, pertanto, un incontro urgente, alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali, per fare chiarezza sull'intero percorso della riorganizzazione dei Beni culturali e del turismo”.


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