Spaccio di droga nella Marsica, operazione Karkouba: 27 ordinanze di custodia cautelare

03 Luglio 2013   10:44  

Squadra Mobile dell'Aquila e personale del Commissariato di Polizia di Avezzano, dalle prime luci dell'alba stanno dando esecuzione a 27 ordinanze di custodia cautelare, emesse dalla Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo, nelle quali viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Il giro di droga riguarda la Marsica e le ordinanze sono a carico soprattutto di extracomunitari, in particolare marocchini. I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa convocata alle ore 11 nel Commissariato di Avezzano.

La vasta operazione antidroga ricadente sul territorio della marsica ha come epicentro il paese di Luco dei Marsi, nel quale insiste una stipata componente di etnia marocchina, che ha comportato diversi problemi sul territorio tali da attirare, nel mese di dicembre 2012, l' attenzione dei media nazionali e che ha provocato un'interrogazione parlamentare all'ex Ministro Cancellieri da parte dell'allora senatore Giovanni Legnini, per l'allarme criminalita' sul paese, nel quale si stavano pure formando delle ronde di cosiddetti giustizieri contro gli stranieri.

"Karkouba", questo il nome in codice dell'operazione derivante dal modo di chiamare la droga nel dialetto marocchino da parte dei membri dell'organizzazione criminale.

L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di L Aquila, e' anche di contrasto all' immigrazione clandestina: tutti i clandestini che verranno rintracciati - fa sapere la Polizia - saranno oggetto di provvedimenti di espulsione con eventuali accompagnamenti presso vari C.I.E. presenti sul territorio italiano. Le indagini hanno evidenziato l'esistenza sul territorio marsicano, in particolare Avezzano, Luco dei Marsi, Celano, Trasacco e San Benedetto dei Marsi, di un folto gruppo di cittadini marocchini dediti, in forma associata e stabile, allo spaccio di cocaina ed hashish, collaborati anche da cittadini italiani.

La struttura organizzativa e' risultata ben consolidata e collaudata in compiti e ruoli, con gli stranieri, due in particolare aventi ruoli direttivi, seguiti da una folta manovalanza di connazionali facenti le funzioni di pusher, e di italiani che fornivano un collaborazione costante in qualita' di intermediari e subcedenti. La notevole richiesta della droga, ha reso fondamentale l' aspetto logistico: i membri erano una cinquantina, e la struttura organizzativa perfettamente in grado di gestire il grande bacino d'utenza composto da numerosi giovani consumatori, attratti sia dalla diversificazione dell'offerta che dalla qualita' del prodotto, sempre disponibile. Oltre a cio', uno dei marocchini, residente a Luco dei Marsi, e' indagato oltre che per spaccio di droga, pure per il reato di sfruttamento della prostituzione di ragazze utilizzate al fine di permutare con la cessione di droga la prestazione sessuale a favore dei clienti, pusher marocchini; lo stesso e' dedito anche ai furti in abitazione e agli esercizi commerciali.


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