Spagna, Referendum in Catalogna, violenza sul voto: '761 feriti nelle cariche'

01 Ottobre 2017   20:41  

Sale ad almeno 761 il numero di feriti dopo le cariche della polizia in Catalogna. Lo riferisce il governo locale citando i servizi di emergenza, scrivono El Pais e La Vanguardia. Lo stato spagnolo dovrà rispondere della violenza esercitata contro la Catalogna davanti ai tribunali internazionali. Lo ha affermato oggi il portavoce del governo catalano Jordi Turull. Intanto alle 20.00 hanno chiuso i seggi elettorali in Catalogna. In diretta su tv 3 è in corso l'apertura della prima urna a L'Hospitalet.

Un'ondata di violenza a senso unico ha attraversato oggi la Catalogna, nel giorno che doveva essere nelle intenzioni del governo di Barcellona quello di una "gioiosa" celebrazione elettorale. E' stata una giornata da incubo. La polizia spagnola è intervenuta con la forza in centinaia di seggi elettorali per impedire lo svolgimento del referendum di indipendenza catalano. La mossa di Madrid non ha permesso di impedire il voto, come aveva promesso il premier spagnolo Mariano Rajoy, che aveva dichiarato "illegale" il referendum. La maggior parte degli oltre 6mila seggi, dove erano chiamati al voto 5,3 milioni di catalani, ha potuto aprire. Migliaia di persone hanno fatto la coda tutto il giorno davanti ai seggi. Ma la polizia spagnola ha potuto sequestrare molte urne.

E ha inoltre tagliato i collegamenti internet a più seggi. Il 'govern' prevede comunque "milioni" di voti. Il conteggio si annuncia difficile e lungo. Le cariche degli agenti in tenuta anti-sommossa che hanno usato contro civili riuniti pacificamente a difesa dei seggi manganelli, pallottole di gomma, lacrimogeni, hanno fatto almeno 460 feriti. Alcuni, secondo il governo catalano, gravi. Le immagini della violenza degli agenti spagnoli, dei volti insanguinati dei civili, di anziani colpiti dai manganelli, hanno fatto il giro del mondo provocando incredulità e condanne.

La violenza della reazione spagnola ha sorpreso perfino i dirigenti catalani, impegnati da mesi in un durissimo braccio di ferro con Madrid. "E' una vergogna che accompagnerà per sempre l'immagine dello Stato spagnolo", ha tuonato il presidente catalano Carles Puigdemont. "Dai tempi del franchismo non si vedeva una tale violenza di stato", ha accusato il portavoce del governo Jordi Turull, minacciando di portare Madrid "davanti ai tribunali internazionali". "Oggi la Spagna ha perso la Catalogna", ha sentenziato l'ex presidente Artur Mas. Il governo spagnolo invece ha definito "esemplare" l'operato della polizia in difesa dello stato: "Hanno agito in forma professionale e proporzionale", ha detto la vicepremier Soraya de Santamaria. "Abbiamo dovuto fare quello che non volevamo", ha aggiunto il prefetto in Catalogna Enric Millò.

 


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