Spending review: i tagli lineari mettono in ginocchio i Vigili del fuoco

25 Marzo 2013   12:36  

“Meglio tardi che mai!”. Inizia così una nota del Conapo – il sindacato autonomo dei vigili del fuoco – in merito al grido d’allarme lanciato qualche giorno fa dal direttore regionale abruzzese del Copro, l’ingegnere Sergio Basti, in merito ai tagli lineari del governo Monti che rischiano di minare seriamente l’attività del soccorso reso alla popolazione.

“Accogliamo con soddisfazione l’intervento del direttore Basti – spiega il segretario provinciale del Conapo, Elio D’Annibale -, non fosse altro perché, finalmente, anche la classe dirigente dei vigili del fuoco comincia a rendersi conto che ciò che noi sosteniamo ormai da anni ha del fondamento.

Confermando, quindi, che i nostri interventi non erano né demagogici né, tantomeno, strumentali.

Certo, non possiamo non rilevare che l’intervento del direttore ci pare quantomeno tardivo rispetto a quanto gridiamo e denunciamo sin dall’immediato post sisma. Ma, ribadiamo, meglio tardi che mai!”.

“Siamo intervenuti ripetutamente – ricorda D’Annibale – con note alla stampa e al dipartimento, con stati di agitazione, scioperi a manifestazioni per evidenziare le conseguenze che i tagli indiscriminati previsti dalla spending review avrebbero prodotto rispetto all’efficacia e all’efficienza dell’opera di soccorso dei vigili del fuoco della regione e dell’Aquila in particolare; sulle difficoltà di far fronte alle spese correnti; di garantire formazione professionale, mezzi ed attrezzature tecniche idonee al personale operativo. Abbiamo sollecitato in tutti i modi la corresponsione di quanto dovuto al personale che da oltre un anno non percepisce la retribuzione per gli interventi connessi al sisma e per l’emergenza neve del febbraio 2012”.

“E’ vero e preoccupante – riferiscono dal Conapo - che i fornitori si rifiutano, peraltro legittimamente, di erogare il carburante per i mezzi a causa dei debiti pregressi dell’amministrazione, ma ci chiediamo se il direttore Basti sia al corrente del fatto che ogni giorno, in riferimento ad esempio al comando provinciale dell’Aquila, siamo costretti a far circolare da un capo all’altro della provincia due, tre o quattro autovetture di servizio per movimentare il personale tra caserme per sopperire alle carenze di personale.

E se ne fosse a conoscenza, quali provvedimenti ha adottato a riguardo? E’ certo, oltre che dei tagli, della buona gestione del personale da parte dei dirigenti ai vari livelli?”.

Per quanto riguarda la situazione delle sedi provinciali, D’Annibale ricorda come “da tempo il Conapo si batte per fare in modo, in particolare, che almeno il distaccamento di Avezzano sia potenziato.

Va ricordato, infatti, come sia assolutamente inadeguato l’organico in forza a quella sede, soprattutto se si considera la vasta area di competenza e che, in rapporto al personale a disposizione, ogni anno in ambito provinciale risulta di gran lunga la sede che fa fronte al maggiore numero di interventi di soccorso.

Invece non si provvede nemmeno a garantire i numeri minimi previsti in organico. Intanto, però, con le motivazioni più fantasiose e criteri quantomeno discutibili, si continuano a garantire i posti migliori nelle sedi più comode a pochi eletti, sottraendoli, quindi, al dispositivo di soccorso”.

“Siamo d’accordo con il direttore – si legge ancora nella nota - anche quando sostiene che ‘bisogna almeno salvare la parte operativa’, ma ci chiediamo se e cosa ha fatto per evitare o almeno porre rimedio alla scandalosa vicenda delle macchine operatrici donate dalla Fiat per L’Aquila, nell’immediato post sisma, e mai arrivate a destinazione.

Il Conapo, sin dal dicembre 2011, ha sollevato la questione ricorrendo ad ogni mezzo possibile e a più riprese per evitare questo scippo, fino al punto di interessare recentemente anche la Magistratura, ma non ci pare che qualche dirigente dei vigili del fuoco si sia adoperato nello stesso senso.

Ci sembra, piuttosto, che la dirigenza locale sia stata a guardare lo spettacolo indegno di mezzi operativi destinati a L’Aquila ma dirottati con disinvoltura presso altri lidi. E intanto si continua a prestare soccorso con mezzi contati e vita ultradecennale”.

“In definitiva – termina il Conapo – comprendiamo l’sos lanciato dal direttore regionale Basti e per primi ne condividiamo le preoccupazioni ma ci chiediamo, al tempo stesso, se davvero tutte le componenti del Corpo nazionale, a cominciare dai suoi dirigenti, quotidianamente producono il massimo sforzo con l’unico ed esclusivo obiettivo di garantire alla popolazione standard di soccorso ai più elevati livelli possibili”.

 

 


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