Spesa sempre più cara e acquistiamo alimenti come 30 anni fa

26 Settembre 2012   15:03  

Continua la 'cura dimagrante' al carrello della spesa. A luglio le vendite alimentari crollano del 2 per cento su base annua e dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente. E' l'ennesimo segnale che fotografa una situazione ormai giunta al limite, con gli italiani in trincea e la spesa pro capite per cibo e bevande tornata ai livelli di 30 anni fa". Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando i dati sul commercio al dettaglio diffusi oggi dall'Istat.

Secondo la Cia, si tratta di "un 'dimagrimento' obbligato per le famiglie, alle prese con tasse, disoccupazione, caro-energia, che e' ancora piu' evidente se si guarda alla domanda interna: i consumi di latte sono scesi in quantita' del 5,2 per cento; quelli di pesce fresco del 3,9 per cento e quelli di frutta dell'1,6 per cento. Ma gli italiani hanno rinunciato anche al vino (meno 2 per cento), alla pasta (meno 0,8 per cento), alla verdura (meno 0,7 per cento) e alla carne (meno 0,6 per cento). E le conseguenze di questo stallo dei consumi si rovesciano anche su tutti gli esercizi commerciali. Perche' non si svuotano solo i negozietti di quartiere, ma anche le grandi catene distributive. A luglio, infatti, le imprese operanti su piccole superfici perdono il 3,6 per cento, ma vanno male anche gli ipermercati (meno 3,1 per cento), i supermercati (meno 1,1 per cento) e addirittura i discount (meno 0,1 per cento). Ormai non c'e' piu' tempo da perdere: il governo deve prendere subito provvedimenti per aiutare le famiglie e rilanciare la domanda interna, anche perche' non c'e' alcuna possibilita' di ripresa economica senza una parallela ripresa dei consumi domestici".


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