Spese lavaggio vestiario, Comune condannato a risarcire operai

29 Gennaio 2015   09:48  

Il giudice del lavoro del Tribunale di Pescara, Carmine Maffei, ha condannato il Comune di Pescara al pagamento, in favore di diciassette dipendenti dell'ente, di 1.200 euro ciascuno come risarcimento danni per aver provveduto, per anni, al lavaggio del proprio vestiario di lavoro.

Lo rende noto il segretario provinciale della Uil Fpl Francesco Marcucci in rappresentanza degli operai che hanno deciso, attraverso il sindacato, di rivolgersi al giudice. Sono tutti rappresentati e difesi dall'avvocato Stefano Dell'Osa.

Marcucci spiega che gli operai "hanno lavato per anni l'abbigliamento utilizzato per prestare la propria attivita', nonostante la legge imponga al datore di lavoro di provvedere direttamente alla manutenzione e alla igienizzazione dei dispositivi di protezione individuale, tra cui gli indumenti che hanno delle parti catarifrangenti.

Nonostante le numerose richieste, il Comune di Pescara non ha mai ottemperato al proprio obbligo - dice Marcucci - e oggi il Tribunale di Pescara ha finalmente sanzionato questa omissione condannando il Comune a risarcire la somma di 1.200 euro ciascuno ai 17 dipendenti".

Secondo Marcucci "questa sentenza fara' giurisprudenza" e il sindacato esprime soddisfazione perche' ha ottenuto "un riconoscimento che su scala nazionale permettera' a tutti i lavoratori aventi diritto di agire in giudizio per avere il risarcimento di quanto ingiustamente speso nel tempo".


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