Squintieri in diretta dall'Aquila: "L'Aquila sta Rinascendo"

25 Settembre 2015   15:23  

Il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri oggi è arrivato a L'Aquila per incontrare il presidente della Regione D'Alfonso Luciano D'Alfonso e partecipare ad un work-shop, sul tema "Controllo finanziario e coordinamento della finanza pubblica: l'autonomia della finanza regionale e le valutazioni della Corte dei Conti", che si terrà nel pomeriggio.

Stamane, Squitieri, dopo un primo incontro con D'Alfonso, ho fatto un rapido giro nel centro storico della città e ha constatato il miglioramento che sta avvenendo, a piu' di sei anni dal tragico sisma che devasto' il capoluogo e dove morirono 309 persone. Squitieri ha cosi commentato: "L'Aquila, non so con quale velocita', ma sta ricrescendo. Ho trovato un fervore di iniziative che mi fa proprio piacere come cittadino e non come presidente della Corte dei Conti. Quindi - ha concluso - siamo molto fiduciosi".

Sulla questione avanzata dalla Corte dei Conti d'Abruzzo, di scioglimento del consiglio regionale per inadempimenti relativi ai bilanci degli anni 2011/13/14, il presidente Raffaele Squitieri ha detto di non aver mai sentito di parlare del rischio dello scioglimento dell'attuale Governo regionale, anche perchè non può essere responsabile di inadempienze fatte da altri amministratori, e quindi se si riscontrano irregolarità dovrebbero pagare i responsabili delle stesse.

Parlando della situazione economica nazionale, Squitieri ha detto che i nostri conti sono in regola, quello che manca sono le risorse.

"Il Paese - ha osservato - e' in difficolta', ma non solo il nostro". Per Squitieri "non c'e' alcun pericolo di default". Il presidente ha spiegato che "ci deve essere un equilibrio tra cio' che abbiamo disponibile e cio' che spendiamo. Quindi, e' banale, bisogna agire in due modi: o aumentando le entrate o riducendo le spese. Ed e' cio' che sta facendo questo governo che ha una difficolta' in piu' perche le entrate sono difficilmente aumentabili visto che parliamo di tasse e la pressione fiscale e' gia' notevole. Aumentarla non e' prudente perche' incide pure sulla crescita del Paese. Allora - ha aggiunto Squitieri - l'unicio sistema e' quello di ridurre le spese, non ci sono alternative.

Il governo secondo noi, secondo la Corte dei Conti, sta facendo bene sta cercando di ridurre quel 10% di spese. L'importante - ha ribadito - e' che i conti stiano in equilibrio. Questo non lo dico io, lo dice l'art. 81 della Costituzione".

Il presidente ha poi evidenziato che "c'e' un momento di difficiolta' e quindi tante scelte sulle spese sono dolorose. Mi riferisco, in particolare, a quelle sulla sanita', sulle pensioni. Ma d'altra parte in qualche modo bisogna ridurre. La scelta su cosa ridurre, come intervenire - ha infine commentato Squitieri - spetta al governo, al Parlamento, non certo alla Corte dei Conti".

 "I conti dello Stato non sono disastrosi perche' noi ci mettiamo la faccia, nel senso che non siamo come altri Paesi nel contesto internazionale in cui i conti sono di dubbia veridicita'". "I conti dello Stato  sono sicuri, certi, fondati. Conti che noi verifichiamo, controlliamo. Il problema - ha quindi osservato il presidente - non e' quello della veridicita' dei conti sulla quale non si discute.

Il problema e' quello della difficolta' enorme del Paese, del nostro Paese ma non solo dell'Italia, della congiuntura internazionale di carattere economico". 

 "Sulla riforma del Titolo V della Costituzione, fatta nell'ottica di esaltare l'autonomia regionale e comunale, oggi si potrebbe fare un bilancio, ovvero se il sistema ha funzionato, cioe' se questo decentramento e' servito al sistema Paese oppure no e se attuato cosi' come si voleva oppure no. Sono interrogativi di difficile risposta.

Per questo forse e' 'ni', nel senso che probabilmente qualche ulteriore aggiustamento andrebbe fatto nel rispetto assoluto delle Regioni e degli enti locali, ma nel rispetto anche di quell'indispensabile unita' economica della Repubblica cui fa riferimento espresso la Carta costituzionale".

"Con la riforma del Titolo V della Costituzione - ha osservato Squitieri - si e' passati a uno Stato con molti centri di spesa autonomi il che ha creato problemi di possibili disomogeneita' nella gestione.

E allora l'idea di garantire una univocita' della gestione della cosa pubblica che ci consenta anche di avere un unico volto nei confronti dell'Europa e' importante. Tanto e' vero - ha rilevato - che si sta un po' rimeditando e si parla anche di una ulteriore riforma della riforma del Titolo V. Il fatto stesso che si vada verso un ripensamento - ha proseguito Squitieri - induce a ritenere che forse non tutto quello che si voleva realizzare e' stato realizzato.

Noi come Corte dei Conti siamo presenti e abbiamo avuto un decreto legge importantissimo, il 174 del 2012, che ha dato moltissimi poteri di controllo della Corte dei Conti nei confronti delle regioni.

Devo dire che questo decreto legge e le norme che sono seguite e' valso a incentivare i rapporti con le Regioni, aumentandone la collaborazione e a fare chiarezza su tantissimi profili.

Basti pensare ai rendiconti dei gruppi consiliari dove si e' fatta chiarezza assoluta e in alcune Regioni le spese si sono ridotte addirittura dell'80%. Si e' creata cosi' una sinergia tra la Corte dei Conti e le Regioni e la gestione e' nettamente migliorata".

Per il presidente bisognerebbe seguire questa linea: "collaborazione si', pero' ognuno rimanendo fermo nelle proprie linee. Noi non invadiamo l'autonomia regionale e le Regioni rispettano quelle che sono le nostre competenze per la gestione corretta".


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