Brutte notizie in arrivo per molte aziende teramane, a seguito del nuovo studio effettuato dalla Cgia di Mestre in merito ai rincari sui capannoni nei capoluoghi di Provincia italiani.
Secondo l'istituto, infatti, Teramo si assesta addirittura al 9° posto tra i capoluoghi per i rincari più alti: in base ai calcoli incrociati dell'Ifel (Istituto della Finanza e del'Economia Locale) e del Ministero dellEconomia e delle Finanze, dunque, un imprenditore teramano quest'anno pagherà 1.927 euro tra Imposta municipale propria e la Tasi, nuova tassa sui servizi indivisibili, ossia 184 euro in più rispetto al 2013 (+11% circa).
Gli importi versati sono quelli al netto del risparmio fiscale dovuto alla parziale deducibilità dal reddito di impresa dell'Imu (pari al 30% dell'imposta nel 2013 e al 20% dal 2014) e alla totale deducibilità della Tasi e della maggiorazione Tares. Inoltre, sono state utilizzate le rendite catastali medie di ciascun capoluogo.
Detto del nono posto di Teramo in questa poco invidiabile classifica, gli incrementi più pesanti rispetto al 2013 si registrano a Pisa (+31%, rincaro di 791 euro) e Brindisi (+18%, +2.314 euro), mentre la maggior riduzione fiscale è per gli imprenditori di Modena (-15%, -309 euro) e Siracusa (-15%, -463 euro). In linea generale, la tassazione sui capannoni nel 2014 aumenterà in 3 Comuni capoluogo su 4.