Stangata Tares nel settore alberghiero: ben otto strutture a rischio chiusura nel Teramano

Assoturismo lancia l'allarme: "Conti fino a 14mila euro"

27 Dicembre 2013   11:36  

Cominciano già a farsi sentire, nel settore alberghiero, le conseguenze dell'ultima rata della famigerata Tares, talmente pesante da mettere in discussione persino il futuro di alcune strutture.

Tra Tares ed altre imposte, dirette o indirette, la stessa sopravvvenza di alcuni alberghi è a serio rischio, tanto che nel Teramano almeno otto rischiano di non poter riaprire il prossimo 1° gennaio, mentre altre riuscirebbero a stento ad arrivare alla prossima primavera, con poche probabilità di trovare nuovi gestori.

Una situazione senza dubbio allarmante, conseguenza secondo Assoturismo delle bollette salatissime loro pervenute, dovute alle alte aliquote applicate dai Comuni in cui le strutture sono impiantate, che in taluni casi sono arrivate a toccare quota 14.000 euro.

"Di questo passo, le infrastrutture turistiche del Teramano, la Provincia abruzzese magiormente visitata, rischiano il collasso" - ha segnalato Daniele Zunica, segretario regionale di Assoturismo - "poiché tra tassazione diretta ed indiretta e spese di mantenimento varie il rischio di non poter andare avanti è sempre maggiore. La Tares è solo la mazzata finale: basti considerare che, sommata all'Imu, viene a costare ad una piccola struttura tra i 4.000 ed i 5.000 euro annui".


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