#Stipendi #Rai, è Polemica. In 94 Sopra I 200mila Euro. #Codacons: Vergogna Nazionale!

I vertici, noi sereni. Maggioni e Dall'Orto domani in Vigilanza

26 Luglio 2016   12:05  

Il più pagato in Rai è il capo azienda, il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto (650 mila euro), e subito dopo di lui tra i dirigenti viene Antonio Marano (presidente Rai Pubblicità) con 392 mila euro, mentre il compenso più elevato tra i giornalisti è quello di Giancarlo Leone, ai palinsesti tv, con 360 mila euro.

Lo seguono Mauro Mazza (vice direttore giornalistico ad personam Rai Vaticano) con 340 mila euro; Mario Orfeo, direttore Tg1, con 320 mila euro; la new entry Carlo Verdelli, direttore editoriale per offerta formativa, 320 mila euro e Andrea Vianello - caporedattore alle dipendenze del direttore Tg2, già direttore di Rai Tre (320 mila euro).

Chiude il cerchio dei giornalisti oltre i 300 mila euro Antonio Di Bella, direttore Rai News, con 308,5 mila euro.

Tra i collaboratori spicca il caso di Francesco Merlo (240 mila euro), e quelli discussi in Cda di Massimo Coppola (192 mila euro), e Alfonso D'Alfonso (162 mila nel 2016 e 180 mila nel 2015).

La presidente Monica Maggioni percepisce 270 mila euro, va meglio ai nuovi arrivi alla direzione di Rai Tre, Irene Bignardi (300) e di Rai Due Ilaria Dallatana (300).

Sono alcuni dei dati che la Rai ha messo online nella sezione Trasparenza del sito istituzionale, dopo che dg e presidente hanno illustrato il piano al Cda. 

E' una buona notizia che finalmente, dopo anni di discussioni, la Rai metta online a disposizione di tutti i dati sugli stipendi.

Ma anche se 'solo' 94 persone su 13 mila dipendenti, ovvero lo 0,7%, supera il tetto altrove imposto ai manager pubblici di 240 mila euro, questo crea problemi e polemiche.

In particolare quando a scegliere quei nomi è stato proprio l'attuale vertice che ha il compito di traghettare l'azienda verso il nuovo.

Di questo ieri ha discusso il Cda in una lunga riunione in cui si è deciso di trovare soluzioni ma le proposte non sono concordi.

Così il consiglio alla fine ha deciso di dire la sua in un documento: ''come impresa pubblica in fase di profondo rinnovamento e ristrutturazione la Rai è sensibile all'armonizzazione di posizioni professionali e retributive incongrue ed asimmetriche che non sono in linea con la sua nuova missione per il futuro, in cui gli attuali vertici e l'intero CdA sono profondamente impegnati.

Il Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale ha fatto emergere alcune problematicità che saranno affrontate in modo adeguato''.

C'è anche il tema dei ''dirigenti apicali che non hanno al momento un incarico specifico o corrispondente al proprio livello di retribuzione''.

Però la questione dei dirigenti che guadagnano oltre i 240 mila euro e non hanno un incarico sono un vecchio retaggio in via di soluzione. Così 25 posizioni sarebbero state già risolte e altre 6 sarebbero in via di definizione. Ma è sui nomi nuovi in particolare che va dato il buon esempio.

Questo il nodo della discussione sul Piano, anche se il Cda non era chiamato a votare. Hanno parlato il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto (''La trasparenza per noi non è solo un obbligo, ma un'occasione unica per continuare il nostro percorso di innovazione creando maggiore valore per l'azienda") e la presidente Monica Maggioni (''Un'operazione che dà valore e compimento all'essere servizio pubblico, attraverso un supplemento di responsabilità'').

Se il consigliere Mazzuca avrebbe a quanto si apprende espresso la sua indignazione di fronte alle cifre consistenti di alcuni dirigenti in quanto pensionato che ha dei limiti imposti dalla legge che per i consulenti non valgono, Diaconale si sarebbe detto sostanzialmente favorevole al libero mercato e contrario ai tetti pur nella consapevolezza di porsi regole, critico Freccero che però la considera un'occasione di miglioramento. Tutti hanno posto il problema dei precari a fronte di cifre così elevate: Verdelli ad esempio percepisce ad esempio uno stipendio di 320 mila euro.

Cifre coerenti certo con il mondo editoriale ma la Rai è pur sempre servizio pubblico.

In particolare però il consigliere Franco Siddi ha posto la questione di Merlo: ''Bene la trasparenza ma ora è necessario intervenire su collaborazione e tetti agli stipendi.

Non tutti siamo però d'accordo su come fare''.

''Personalmente - dice Siddi - la mia proposta è di mettere il tetto a 240 mila euro, un tetto maggiorabile per chi viene chiamato a termine. Quando si fanno eccezioni devono essere subito rese pubbliche.

Ho poi posto, di conseguenza, il problema Merlo.

E' noto che avevo già espresso riserve e perplessità sul suo contratto, non per antipatia personale nei confronti di un collega e la proposta di vicedirezione è stata poi trasformata in una collaborazione non chiara, senza obbligo di esclusiva, a 240 mila euro l'anno. Credo sia assolutamente sproporzionata.

Anche perché un collaboratore non si assume responsabilità e rischi quindi a mio avviso va rivista o revocata. Va fatta chiarezza fino in fondo cosa che farà bene a tutti anche se ci porterà a prendere decisioni''. Insomma il Cda si è posto soprattutto la questione della nomine che ha varato, oltre a quella di Francesco Merlo, nella riunione sarebbero stati evocati anche nomi come quello di Massimo Coppola, consulente editoriale e Alfonso d'Alfonso, capo dei servizi di sicurezza. 

 

ECCO I DIRIGENTI E GIORNALISTI SOPRA I 300 MILA EURO

Dirigenti: 
Antonio Campo Dall'Orto - direttore generale - 650 mila euro 
Antonio Marano - presidente Rai Pubblicità - 392 mila euro 
Gianfranco Cariola - direttore internal auditing responsabile per la prevenzione della corruzione - 352 mila euro 
Raffaele Agrusti - Cief financial officer - 340 mila euro 
Angelo Teodoli - direttore Rai Gold - 325 mila euro 
Fabrizio Piscopo - amministratore delegato Rai Pubblicità - 322 mila euro 
Paolo Del Brocco - amministratore delegato Rai Cinema - 307 mila euro 
Valerio Fiorespino - alle dirette dipendenze del dg per progetti speciali - 303 mila euro 
Carlo Nardello - alle dirette dipendenze del direttore di finanza e pianificazione - 302 mila euro 
Daria Bignardi - direttore Raitre - 300 mila euro
Ilaria Dallatana - direttore Raidue - 300 mila euro 
Paolo Galletti - direttore risorse umane e organizzazione - 300 mila euro

Giornalisti e dirigenti giornalisti: 
Giancarlo Leone - direzione coordinamento editoriale palinsesti tv - 360 mila euro 
Mauro Mazza - vice direttore giornalistico ad personam Rai Vaticano - 340 mila euro 
Mario Orfeo - direttore Tg1 - 320 mila euro 
Carlo Verdelli - direttore editoriale per offerta formativa - 320 mila euro 
Andrea Vianello - caporedattore alle dipendenze del direttore Tg2 - 320 mila euro 
Antonio Di Bella - direttore Rai News - 308,5 mila euro

 

Bufera stipendi Rai, Maggioni e Dall'Orto mercoledì in Vigilanza

Lo scontro politico sugli stipendi dei dirigenti Rai arriva  in commissione di Vigilanza.

"Mercoledì saranno sentiti la presidente della Rai Monica Maggioni e il direttore generale Antonio Campo Dall'Orto", ha scritto su facebook Roberto Fico. 

Il presidente pentastellato della commissione bicamerale ha spiegato che "i vertici Rai sono stati convocati per fare il punto sul Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale che obbliga l'azienda a pubblicare sul proprio sito una serie di informazioni tra cui quelle su retribuzioni e curricula di dirigenti e consulenti". 

"Sara' l'occasione anche per chiedere conto dello sforamento del tetto dei 240mila euro per gli stipendi Rai. "L'audizione sara' trasmessa in streaming sulla web tv della Camera dei Deputati. Potrete seguire la diretta a partire dalle ore 14", scrive ancora l'esponente M5S.

Il Cda della Rai, intanto, si è riunito e ha espresso "sostegno ai vertici" per l'operazione trasparenza avviata e ha invocato la soluzione del problema per i dirigenti senza incarico, che continuano a percepire lauti stipendi.

Il caso, in attesa della pubblicazione online di tutti i nomi e le cifre, ha aperto un nuovo fronte di scontro fra Pd e Cinque Stelle. Beppe Grillo ha lanciato la campagna social con l'hashtag #Pdpagatu, sottolineando che "lo sforamento del tetto di 240.000 euro è stato possibile grazie a un cavillo, del quale il movimento 5 stelle con un emendamento ha chiesto l'eliminazione, ma tutto il Pd ha votato contro".

"La responsabilità di questo megaspreco è loro. Se fosse stata applicata la legge si sarebbero risparmiati milioni di euro all'anno", ha denunciato il post pubblicato sul blog di Beppe Grillo.

Dal Pd si replica che la pubblicazione degli stipendi Rai è merito della riforma voluta dal governo Renzi mentre i pentastellati "presiedono la Vigilanza da quasi tre anni e non sono riusciti mai ad essere decisivi ed incisivi su nulla".

 

Stipendi Rai, Codacons: Vergogna nazionale!

(Codacons) - Immenso spreco di soldi pubblici.

Associazione presenta esposto a Corte dei Conti: accertare danno erariale La questione degli stipendi di giornalisti e dirigenti Rai finisce alla Corte dei Conti.

Il Codacons ha presentato infatti una denuncia alla magistratura contabile a seguito della pubblicazione degli abnormi compensi elargiti dalla rete di Stato ai propri dipendenti.

"Numerosi direttori Rai guadagnano stipendi superiori ai 300mila euro annui, e molti altri hanno compensi compresi tra i 200 e i 300 mila euro - attacca il presidente Carlo Rienzi - Gia' questo basterebbe per gridare allo scandalo, ma c'e' dell'altro.

Secondo quanto riportato in queste ore dai mass media, una folta schiera di giornalisti e manager della rete percepirebbe stipendi tra i 205 e i 240mila euro annui senza ricoprire alcun incarico: in buona sostanza vengono pagati per non lavorare".

"Di sicuro siamo di fronte ad una vergogna nazionale - prosegue Rienzi - ora pero' il Codacons vuole andare a fondo e capire se si configuri o meno anche una forma di danno erariale, dal momento che gli stipendi Rai vengono pagati con i soldi dei cittadini raccolti attraverso il canone.

Per tale motivo presentiamo un esposto alla Corte dei Conti, affinche' acquisisca i dati sui compensi di direttori, manager e giornalisti Rai, e verifichi la congruita' degli stessi con particolare riferimento ai soggetti che nell'azienda non svolgono alcuna funzione pur percependo regolare stipendio.

Chiediamo inoltre alla Corte di trasmettere alla Procura della Repubblica gli atti governativi che autorizzano il superamento dei tetti massimi ai cachet previsti dalla legge".


Galleria Immagini

Rai
Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore