Tagli al sociale: anziani, disabili e indigenti dicono basta. Il Palazzo della Regione sotto assedio

16 Maggio 2013   14:00  

La manifestazione indetta dalla Cgil a Pescara per protestare contro i tagli al sociale, dopo essere partita da piazza Italia intorno alle 9:30 ed avere attraversato corso Vittorio Emanuele, si é infine fermata di fronte alla sede cittadina della Regione, in via Bovio, dove si é trasformata in un sit-in durato fino alle 12 circa, che ha bloccato anche il traffico veicolare nella strada.

Tra i principali fautori del sit-in e di ciò che ne é conseguito una menzione particolare va ai tanti disabili intervenuti alla manifestazione, raccolti sotto varie associazioni, al fine di sensibilizzare in maniera civile ma eclatante l'opinione pubblica pescarese e non solo sulla questione dei tagli al sociale, che li vedono tra le categorie più penalizzate.

Claudio Ferrante, presidente dell'associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, ha spiegato meglio i motivi della protesta pacifica: "Siamo qui stamani per far sentire la nostra voce in merito allo smantellamento dello stato sociale ed alle riduzioni dei fondi destinati alle relative politiche in Abruzzo. La nostra Regione non può continuare a rimanere in silenzio di fronte a questa problematica, essendo tra l'altro l'unica in Italia a non aver finanziato la legge 13/89 per l'abbattimento delle barriere architettoniche, ed a dover ancora sbloccare la legge 1 del 2008, che impone ai sindaci di costruire opere pubbliche prive di barriere, ferma da cinque anni a causa di alcuni cavilli".

La riduzione dei fondi destinati alle politiche sociali é stata stigmatizzata anche da Paolo Castellucci, segretario regionale Cgil, che ha evidenziato "l'urgenza di un drastico cambiamento di rotta da parte della Regione, che negli anni ha accumulato circa 25 milioni di euro di debiti ed ha così messo a repentaglio i servizi ai disabili.

Come Cgil chiediamo un immediato confronto con la giunta regionale per trovare una soluzione a questo problema, al fine di tutelare i disabili e tutte le categorie sociali più svantaggiate, che si trovano in tal modo a dover pagare lo scotto più alto della crisi. Questo é però solo il primo capitolo di una legittima e giusta protesta, come si può evincere anche dal titolo scelto per la manifestazione di oggi, Disperati ma non rassegnati".

Presente, per esprimere la propria vicinanza ai manifestanti, anche il consigliere comunale PD Antonio Blasioli, che ha voluto ricordare come "la Regione a gennaio ha di fatto costretto il Comune di Pescara a bloccare il Piano Locale per la Non Autosufficienza (PLNA), con pesantii riduzioni al trasporto dei disabili più gravi e degli ultrasessantacinquenni, poiché il precedente Governo non aveva a sua volta comunicato alla Regione quale fosse la somma stanziata.

In parte, poi, é stata sguarnita anche l'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). E tale lentezza nell'iter burocratico della Regione, purtroppo, va a ripercuotersi su un buon numero di famiglie".

Lorenzo Ciccarelli

La piataforma comune della mobilitazione

I disabili, gli anziani non autosufficienti,i pensionati,le Associazioni delle famiglie, i lavoratori e le lavoratrici della cooperazione sociale dicono basta alle politiche di smantellamento dello Stato Sociale.

I tagli del Governo, il debito di circa 25 milioni di euro della Regione Abruzzo verso gli Ambiti Sociali, oltre alla riduzione del 30% delle risorse del Fondo sociale regionale per i Piani di Zona, stanno distruggendo il terzo settore e abbandonando al loro destino migliaia di anziani, minori e disabili.

E’ necessario cambiare rotta.

La Regione e gli Enti Locali devono adottare misure, ordinarie e straordinarie, che contengano e contrastino il crescente disagio e l’impoverimento delle famiglie.

E’ necessario nell’immediato:

- il pagamento in tempi certi delle somme stanziate e rendicontate dai Comuni e dagli Enti d’Ambito per il 2011 e per il 2012;

- l’estensione e il potenziamento dei servizi di riabilitazione;

- il rifinanziamento del servizio di assistenza psico-educativa;

- lo stanziamento di risorse adeguate per la non autosufficienza e per un’effettiva azione di inclusione ed integrazione sociale;

– L’attivazione del finanziamento Legge Vita Indipendente;

- il ripristino dei fondi sulla legge 13/89 per l’abbattimento delle barriere architettoniche;

- l’applicazione della legge 1/2008 per il rispetto delle norme sulle barriere architettoniche nei lavori pubblici.

 

 


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