Tangenti sanità: difensore di Zelli chiede assoluzione

26 Giugno 2013   13:40  

 L'assoluzione perche' il fatto non sussiste o perche' non costituisce reato.

E' la richiesta dei difensori di Gianluca Zelli, ex amministratore delegato Humangest ed ex direttore generale del gruppo Villa Pini, avanzata, oggi, a Pescara, durante l'arringa al processo su presunte tangenti nel mondo della sanita' abruzzese, che conta tra gli imputati l'ex governatore abruzzese Ottaviano Del Turco e l'ex titolare di Villa Pini Vincenzo Angelini.

Secondo l'accusa Zelli, che deve rispondere di riciclaggio, avrebbe occultato una parte dei fondi della cartolarizzazione, 21 milioni di euro, in paesi off shore gonfiando le sponsorizzazioni a due team motociclistici per il motomondiale del 2005 e del 2006.
Il difensore di Zelli, l'avvocato Gennaro Lettieri ha sostanzialmente sostenuto che i soldi utilizzati per le sponsorizzazioni non sono collegati alla prima cartolarizzazione relativa ai crediti della sanita'.

"Angelini nel dicembre del 2004 - ha detto Lettieri - ha ricevuto circa 54 milioni di euro per la cartolarizzazione dei debiti non performing. La somma e' stata utilizzata nei primi mesi del 2005 per le spese di gestione. Soltanto per il personale - ha aggiunto - sono stati spesi 50 milioni euro. In realta' il gruppo era gia' in gravi difficolta' economiche e risolse la situazione con quel pagamento da parte della Regione, altrimenti avrebbe fallito gia' all'epoca".

Il difensore di Zelli ha inoltre sottolineato che " l'essere il padrone di Villa Pini non porta di per se' alla responsabilita' della sponsorizzazione, ma e' uno degli elementi da valutare in questa vicenda in cui i contratti e anche i bonifici a favore della societa' inglesi sono firmati da Angelini".

Lettieri ha infine detto che Angelini era il vero responsabile di quello che accadeva all'interno della clinica Villa Pini e ha evidenziato che ci sono state testimonianze che hanno confermato questa circostanza.

 

Intanto rischia di slittare la sentenza sul processo, la decisione del Tribunale collegiale di Pescara, prevista per il 18 luglio, potrebbe slittare a causa dello sciopero degli avvocati proclamato dell'Organismo unitario dell'avvocatura italiana (Oua) nei giorni 5,8,9,10,11, 12, 15 e 16 luglio.

L' eventuale astensione degli avvocati mette dunque a rischio il calendario delle udienze e la data della sentenza.
Per evitarlo bisognera' fare un nuovo calendario per recuperare le udienze che coincidono con le giornate di sciopero.
 I pm si sono resi disponibili anche a fare udienza di sabato.


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