Tappa aquilana per il roadshow di sensibilizzazione al tema della violenza sulle donne di Intervita

26 Febbraio 2014   13:32  

E’ arrivata oggi all’Aquila la nona delle 14 tappe del tour “Le parole non bastano più”di Intervita Onlus, realizzato grazie alla collaborazione di UBI BANCA, per dire basta alla violenza sulle donne, sensibilizzare l’opinione pubblica sulle dimensioni del problema e incontrare le Istituzioni locali per confrontarsi con chi sul territorio lavora ogni giorno per contrastare questo fenomeno.
In Abruzzo, 1 donna su 2 ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita. E ancora, 1 donna su 2 è stata minacciata, schiaffeggiata e 6 su 10 sono state spinte, strattonate e afferrate con violenza. Accanto agli inaccettabili ed inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra, la sola regione Abruzzo sostiene anche gli effetti in termini  economici per una cifra allarmante di quasi 400 milioni di euro.

 La tappa abruzzese del tour di “Le parole non bastano più”che ha preso il via nel giorno di San Valentino e terminerà a Roma il giorno della Festa della Donna – ha visto un duplice appuntamento: un workshop dal titolo “Quali investimenti per strategie di contrasto alla violenza contro le donne?” che si è svolto, con il Patrocinio del Comune dell’Aquila, presso l’Auditorium ANCE (Ass.ne Provinciale dei Costruttori Edili di L'Aquila) e a cui hanno preso parte tra gli altri Emanuela Di Giovambattista Assessora alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila; Massimo Casacchia Professore di psichiatria dell’Università dell'Aquila; Anna Tellini Presidente Centro Antiviolenza dell’Aquila; Vittorio Rizzi, Questore dell’Aquila; Elisabetta Leone, Assessora alla Cultura Comune dell’Aquila; Emanuela Iorio, Assessora alle Pari Opportunità del Comune dell’Aquila, per confrontarsi sulle buone pratiche di intervento.
In serata dalle finestre di Piazza Castello, prenderà vita un
evento di sensibilizzazione dedicato ai cittadini. Un evento dal forte impatto emotivo, dove la voce è protagonista per coinvolgere spettatori e passanti in un mondo fatto di urla, minacce e botte che le donne vittime di violenza - e spesso i loro bambini – vivono quotidianamente.
La violenza domestica per un giorno occupa le vie delle città, diventando qualcosa di pubblico, impossibile da ignorare.
La violenza, infatti, non è mai un fatto privato, riguarda tutti noi. Solo impegnandoci in prima persona possiamo fermarla.

 Il tema della violenza sulle donne è sempre più un’emergenza nazionale, che meriterebbe un livello d’attenzione più alto, non solo in determinate circostanze o periodi dell’anno”. Ha commentato Emanuela Di Giovanbattista, Assessora alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila “Per questo ritengo che il workshop odierno organizzato rappresenti un’occasione di incontro e di riflessione per mettere in atto nuove azioni e un’opportunità imperdibile per proseguire la campagna di sensibilizzazione su un tema scottante.

I dati nazionali sono sempre più allarmanti. Nel 2012 oltre un milione di donne ha subito violenza, ma sono ancora poche quelle che trovano il coraggio di denunciare.

È necessario un cambiamento culturale- prosegue l’assessore- che faccia leva sulla prevenzione e sul potenziamento dei servizi, attraverso la costruzione di una rete sociale tra Enti, istituzioni e associazioni del terzo settore, per promuovere azioni positive.

A L’Aquila, dove il fenomeno è amplificato anche dall’acuirsi dell’emergenza sociale e della penuria di strutture specifiche, è già in atto un’esperienza di rete per le donne, tra il Comune e molte associazioni femminili, con lo specifico obiettivo di impiegare i tre milioni di euro stanziati con il decreto per il terremoto nel 2009 per la realizzazione di un centro antiviolenza. Fondi necessari a questo territorio, che dopo una lunga battaglia, siamo riusciti a ricondurre al loro obiettivo originale.”

Ogni 3 giorni, in Italia, una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare e denuncia l’accaduto solo il 7,2% delle vittime. In un anno più di 1 milione di donne finiscono nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando a sommare la vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro).Oltre 25casial giorno, sono gli episodidi stalking, segnalati all’autorità di polizia da quando esiste lo strumento legislativo.

 Dalla nostra indagine è emerso che tra le donne che subiscono violenza solo il 3% ricorre a cure ospedaliere. Perché? Principalmente per vergogna e per paura. Nella stragrande maggioranza dei casi sono gli stessi maltrattanti a provvedere a cure e medicazioni per nascondere i segni o ad accompagnare le vittime al pronto soccorso, pronti a intervenire nel caso di domande scomode. E’ necessario assicurare che le donne trovino ambienti accoglienti e multifunzionali dove personale specializzato possa garantire cure mediche e psicologiche offrendo la massima tutela e riservatezza – spiega Marco Chiesara, Presidente Intervita Onlus. Vogliamo restituire alle donne colpite da violenze fisiche e psicologiche la loro dignità e per questo crediamo che SOStegno Donna sia un modo concreto per stare loro vicino”.

 Il Pronto Soccorso è il luogo dove si può far emergere la violenza domestica, perché nonostante la maggior parte delle donne maltrattate scelga il silenzio, è qui che queste si rivolgono quando decidono di chiedere aiuto. Intervita con il progetto SOStegno Donna mira a garantire 3 sportelli di assistenza psicologica e sociale aperti l’intera giornata - H 24, sette giorni su sette - nei Pronto Soccorso di 3 aziende ospedaliere. SOStegno Donna non solo protegge la vittima di violenza, somministrandole le cure necessarie al riparo dal controllo del maltrattante ma permette di riconoscere e affrontare efficacemente la violenza attraverso la presa in carico d’urgenza e l’indicazione dei servizi di supporto sul territorio. In un anno, sono 900 donne le donne vittime di violenza a cui SOStegno Donna potrà dare un aiuto. E 150 persone, tra medici e infermieri, saranno coinvolte in una formazione specializzata per riconoscere i maltrattamenti e maturare le competenze per dare ascolto e indirizzare le donne giunte in Ospedale verso lo Sportello a loro dedicato.

La campagna LE PAROLE NON BASTANO PIU’ e il progetto SOStegno Donna si svolgono con il sostegno di UBI BANCA e con la Media Partnership della 27esima ora, blog del Corriere della Sera.

 Dal 20 febbraio al 10 marzo è possibile contribuire a “Le parole non bastano più” con un sms da 2 euro al 45508 da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, e Nòverca;oppure 2 euro da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb, TeleTu e TWT.

 E’ possibile sostenere le iniziative di Intervita anche direttamente effettuando una donazione mediante un bonifico bancario sul conto intestato a Intervita Onlus presso UBI Banco di Brescia, IBAN IT10R0350001630000000057407, oppure attraverso l’Internet Banking Qui UBI (funzione “Bonifico per iniziative solidali).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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