Teatro civile, a Piazza d'Arti: L'Aquila prima del terremoto in "Uomini Terra Terra"

27 luglio ore 21.30 - all’ARCI – Circolo Querencia

17 Luglio 2013   17:56  

6 aprile 2009, un terremoto di magnitudo 6.3 distrugge L’Aquila e uccide 309 persone.

Dopo quel giorno tutti conoscono la storia: le tendopoli, il progetto C.A.S.E., la mancata ricostruzione, ecc. ma pochi si sono chiesti cosa c’è stato prima di quel 6 aprile.

"Uomini Terra Terra" di e con Giorgio Cardinali e con le musiche composte ed eseguite dal vivo da Piero Larotonda per la regia di Sara Valerio Greco, sarà in scena all’ARCI – Circolo Querencia (Piazza d’Arti – Via Ficara) il prossimo 27 luglio alle ore 21.30 per far conoscere, invece, la storia prima del terremoto.

"Perché questa storia se non te la raccontano, non la saprai mai.

Si conoscono Bertolaso, Boschi, Barberi, De Bernardinis, figure di spicco della sismologia nazionale e della Protezione Civile, ma pochi conoscono Giampaolo Giuliani.

Un intreccio continuo tra storia e favola per raccontare le vicende di uomini e per spiegare la Terra.
La favola inizia nell'epoca romana quando esisteva Aemiternum e termina alle 3.32 del 6 aprile 2009, perché dopo quella notte tutti sanno dell'Aquila; ma nei mesi prima, nei giorni, negli attimi precedenti non tutti conoscono la storia!

Qualcuno lo definisce un ciarlatano perché afferma di poter prevedere i terremoti, ma molti sono salvi perché si sono fidati dei suoi allarmi. Altri sono vivi perché hanno saputo ascoltare. La Terra ha urlato più di 200 volte per avvisare che sarebbe arrivata la botta che fa male, che uccide e che distrugge.

Sentire fino in fondo la propria voce non è semplice: oggi il frastuono dei media sta rimpiazzando il bisbiglio della coscienza. Anche dopo la recente sentenza del Tribunale de L’Aquila un unico grande coro, un rutto mediatico, è tuonato contro chi, fino in fondo, è sicuro del proprio libero pensiero.

E’ “vero” ciò che si vede in TV e si legge sui giornali, il resto non esiste. Non c’è Giampaolo Giuliani che da anni sottopone le sue ricerche alle istituzioni scientifiche, sempre sorde nei confronti delle sue analisi . Non ci sono le dichiarazioni scomode di alcuni testimoni, non ci sono le verità nascoste, non c’è la storia di semplici aquilani, cittadini della Terra. Tutto ciò non esiste, nessuno ne parla. Non c’è neanche il terremoto! Una faglia in movimento, una spaccatura che divide e separa le vicende degli uomini da quel giorno di aprile.

Quel lunedì la Terra ha posto gli uomini di fronte alla frattura, di fronte alla necessità di scegliere se stare di qua o di là".

“L'Aquila è materia spinosa e chiunque approcci l'argomento terremoto rischia di rimanere scottato. Giorgio Cardinali ha scelto una sua personalissima strada e noi, da aquilani, oltre che apprezzarne le qualità artistiche, gliene siamo grati; perchè non è scontato, non è facile e soprattutto non è dovuto. Uomini Terra Terra -spiegano da Libera,  presidio de L’Aquila e Arci, Circolo Querencia- è un testo di denuncia, di riflessione e di analisi ma è soprattutto il punto di vista di chi pur non essendo abruzzese, ama la nostra terra e leva una voce per difenderla." 


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