Teramo, l'importanza dei calci piazzati

21 Ottobre 2013   08:25  

Probabilmente, la riesamina dei protagonisti del derby Teramo-Chieti non poteva essere più esatta: la gara, per come é stata impostata e si é sviluppata, poteva essere sbloccata solamente da un episodio.

E così é stato: il gol che ha rotto l'inerzia di una gara che, a causa del tatticismo di entrambe le compagini, sembrava ormai essersi incamminata sul pari a reti inviolate, é appunto arrivato da un calcio d'angolo di Dimas, magistralmente inzuccato da Francesco Casolla. Il resto, poi, compreso il raddoppio di Edoado Pacini nel finale, altro non é stato che la diretta conseguenza dei mutati equlibri.

Ma le reti segnate su palla inattiva sono frutto di casualità fino ad un certo punto. Ben poco, infatti, conta inanellare punizioni o corner se poi la squadra non é in grado di sfruttare a dovere tali occasioni.

Anche questi dettagli vanno affinati al meglio durante il lavoro settimanale, come ha ammesso nel dopo gara il tecnico biancorosso Vincenzo Vivarini, che proprio sulla capacità di segnare molto su palla inativa fondò la vittoria del campionato di Serie D 2009/10, per ironia della sorte alla guida del Chieti.

Naturalmente, poi, il discorso vale anche per quanto riguarda la fase difensiva, ossia saper gestire le palle inattive altrui, o addirittura mettere l'avversario in condizione di non proporsi più di tanto in avanti.

E proprio qui sta la chiave tattica della vittoria del Teramo, bravo a saper approfittare dell'attendismo neroverde ed imporre il proprio gioco, che forse non avrà prodotto palle gol nitidissime, ma di certo ha permesso ai biancorossi di particolare senza particolari affanni la gara, per poi colpire (complice una difesa neroverde in verità non impeccabile nell'occasione).

In questa categoria molti gol, non a caso, arrivano da situazioni simili, per cui si tratta senza dubbio di un'arma da non sottovalutare e curare adeguatamente, di pari passo con piùfini accorgimenti tecnico-tattici.

Un'ottima ricetta per inseguire una tranquilla salvezza.

Lorenzo Ciccarelli


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