Teramo si candida a capitale cultura,ma, Pomante denuncia abbandono Domus romana

21 Luglio 2017   09:20  

Teramo si candida a città della cultura per il 2020 ma, evidentemente, nel concetto di cultura del Sindaco Brucchi e della sua Giunta non rientrano gli scavi archeologici e la storia della città che essi testimoniano. 

Abbandonata ormai ogni speranza di poter visitare la Domus Romana di Piazza S. Anna, della quale probabilmente hanno smarrito anche le chiavi, sono tornato in orari "d'ufficio" agli scavi di Porta Reale, di Via del Cavalieri e di Via Cona, trovandoli puntualmente chiusi e degradati. 

Sebbene le condizioni siano migliorate rispetto a diversi mesi fa (lo scorso anno l'erba era così alta da impedire anche di scorgere i manufatti) non è migliorata la condizione di fruibilità, con percorsi chiusi o inesistenti, tabelle danneggiate dai soliti vandali, rifiuti sparsi, incuria e degrado all'interno e nei dintorni. Sembra proprio che Teramo non riesca a curare i propri gioielli; ciò premesso, di costruire percorsi culturali ed attirare turisti è inutile parlarne. 

Ad abundantiam, le condizioni del Teatro Romano, ancora sepolto sotto Palazzo Adamoli e Palazzo Salvoni - con l'Amministrazione che si rifiuta di fornire la documentazione richiesta dai cittadini - è ormai al limite della sopportazione. I progetti che avrebbero dovuto garantire l'utilizzo dei fondi stanziati dal Ministero sono tuttora chiusi (se esistono) in qualche cassetto.

A Teramo solo eventi culturali ad alto tasso alcolemico: probabilmente beviamo per dimenticare.


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